La popolazione giapponese continua a invecchiare, con quasi il 30% degli abitanti che ha superato i 65 anni. Questo dato è emerso dalle statistiche rilasciate dal Ministero degli Affari Interni in occasione della festività nazionale dedicata al rispetto per la Terza Età, evidenziando un trend significativo: il 29,4% della popolazione rappresenta un record a livello mondiale tra i paesi con oltre 40 milioni di abitanti. In numeri assoluti, si tratta di circa 36,19 milioni di anziani, di cui il 9,3% è attualmente occupato. Questo aumento, che si registra per il ventunesimo anno consecutivo, implica che un lavoratore su sette in Giappone ha più di 65 anni.
Previsioni per il futuro della popolazione anziana
Secondo le proiezioni dell’Istituto Nazionale di Ricerca sulla Sicurezza Sociale, il numero di ultra 65enni in Giappone è destinato a crescere, raggiungendo i 39,28 milioni entro il 2040, il che corrisponderà al 34,8% della popolazione totale. Questa tendenza è alimentata dall’ingresso nella Terza Età della generazione del secondo baby boom, avvenuto tra il 1971 e il 1974. In un contesto globale, l’Italia si posiziona al secondo posto, con il 25,1% della sua popolazione che ha raggiunto o superato i 65 anni, seguita dalla Germania, che registra una percentuale del 23,7%.
Occupazione degli anziani nel mercato del lavoro
Il Ministero del Lavoro giapponese ha anche sottolineato che la maggior parte dei lavoratori anziani nel 2024 è impiegata come dipendenti part-time o a contratto. Molti di questi lavoratori trovano occupazione nel settore del commercio all’ingrosso e al dettaglio, contribuendo così all’economia del Paese. Questa dinamica non solo riflette la necessità di un supporto economico per gli anziani, ma evidenzia anche come il Giappone stia adattando il proprio mercato del lavoro per integrare una forza lavoro sempre più matura.
La situazione demografica del Giappone rappresenta una sfida significativa, ma offre anche opportunità per ripensare il ruolo degli anziani nella società e nel mercato del lavoro.
