Accordo su Gaza: Trump annuncia la liberazione degli ostaggi e il ritiro dell’Idf
Israele e Hamas hanno formalizzato un importante accordo che segna la prima fase di un piano per sospendere i combattimenti e garantire il rilascio di almeno 20 ostaggi ancora vivi. Questo storico traguardo è stato annunciato dal presidente americano Donald Trump attraverso il suo social media Truth, mentre si prevede che arrivi in Medio Oriente, inclusa Gaza, durante il weekend.
Accordo tra le parti
Il presidente Trump ha espresso il suo orgoglio nel comunicare che entrambe le parti hanno firmato l’accordo, il quale prevede il rilascio degli ostaggi e il ritiro delle truppe israeliane secondo una linea concordata. Questo passo è visto come fondamentale per avviare un processo di pace duraturo. La notizia è emersa in un contesto di crescente ottimismo, con segnali evidenti che un’intesa fosse imminente.
Momento chiave
Un momento chiave è stato rappresentato dal biglietto consegnato dal segretario di Stato Marco Rubio a Trump durante una tavola rotonda su ‘Antifa’, in cui si richiedeva l’autorizzazione per il post che avrebbe annunciato per primo la pace a Gaza. Trump ha sottolineato l’importanza dell’accordo, definendolo un grande giorno per il mondo arabo e musulmano, oltre che per Israele e gli Stati Uniti. Ha ringraziato i mediatori di Qatar, Egitto e Turchia per il loro contributo a questo evento senza precedenti.
Commento del primo ministro israeliano
Il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu ha commentato l’accordo, affermando che con l’aiuto di Dio, tutti gli ostaggi torneranno a casa. Ha convocato il parlamento per approvare il piano e ha contattato Trump per discutere i dettagli. La notizia ha suscitato gioia nelle strade di Gaza e tra le famiglie degli ostaggi, che hanno inviato un video messaggio al presidente americano. Hamas ha dichiarato che l’accordo segna la fine della guerra a Gaza, il ritiro delle forze israeliane e l’ingresso di aiuti umanitari.
Dettagli sul ritiro delle forze
I dettagli sul ritiro delle forze israeliane rimangono vaghi. Un alto funzionario della Casa Bianca ha dichiarato che, una volta approvato, il ritiro dovrebbe avvenire in meno di 24 ore. A seguito di questo, scatterà un termine di 72 ore per il rilascio degli ostaggi israeliani. Fonti indicano che il rilascio potrebbe iniziare già lunedì, ma non si esclude che possa avvenire anche nel weekend. Tuttavia, Israele ha escluso il rilascio di Marwan Barghouti nell’ambito dell’accordo di scambio dei prigionieri.
Due anni di conflitto
Questo accordo storico arriva a due anni di distanza dall’inizio della campagna militare israeliana a Gaza, scatenata in risposta all’attacco di Hamas del 7 ottobre 2023, che ha causato circa 1.200 morti e 251 ostaggi. Da allora, le operazioni militari israeliane hanno portato a un numero elevato di vittime tra i palestinesi, inclusi oltre 20.000 bambini, secondo il ministero della Salute palestinese.
Commento del ministro degli Esteri italiano
Il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani ha commentato positivamente l’accordo, evidenziando come l’Italia sia pronta a sostenere il cessate il fuoco e a contribuire alla ricostruzione di Gaza, anche considerando l’invio di militari per una forza internazionale di pace. Tajani ha espresso la disponibilità del governo italiano a partecipare attivamente al processo di stabilizzazione della regione.
Segnale positivo dal patriarca latino
Il patriarca latino di Gerusalemme, card. Pierbattista Pizzaballa, ha descritto l’accordo come un segnale positivo, sottolineando che la liberazione degli ostaggi e il ritiro delle forze israeliane sono passi necessari per costruire fiducia e avviare un percorso verso una normalità ancora lontana, ma auspicabile.
Coinvolgimento degli Stati Uniti
Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha dichiarato che il suo paese sarà attivamente coinvolto nella ricostruzione di Gaza e nel mantenimento della pace, dopo l’accordo tra Israele e Hamas. In un’intervista a Fox News, Trump ha affermato di essere ottimista riguardo alla possibilità di una pace duratura in Medio Oriente.
Trump ha previsto che gli ostaggi torneranno a casa lunedì, inclusi i corpi di quelli deceduti. Delle 251 persone rapite durante l’attacco di Hamas del 7 ottobre 2023, 47 risultano ancora in ostaggio, con 25 di esse che secondo le autorità israeliane sarebbero già decedute.
Inoltre, Trump ha rivelato di aver ricevuto un invito dal primo ministro israeliano Netanyahu per un discorso alla Knesset, che ha definito “eccellente” la sua conversazione telefonica con il premier israeliano dopo la firma dell’accordo. Fonti hanno confermato che Israele sta preparando una possibile visita di Trump all’inizio della prossima settimana, segnalando l’importanza di questo evento storico per entrambe le nazioni.