Argentina: confermate le misure di restrizione per Kirchner e la cavigliera

La Corte Suprema argentina conferma le misure restrittive per Cristina Fernández de Kirchner, mantenendo l’arresto domiciliare e l’obbligo della cavigliera elettronica.

La Corte Suprema argentina ha recentemente respinto l’appello presentato dalla difesa di Cristina Fernández de Kirchner, confermando così le misure restrittive che gravano sull’ex presidente, attualmente agli arresti domiciliari. Questa decisione, emessa il 20 aprile 2025, mantiene in vigore l’obbligo di indossare una cavigliera elettronica e le limitazioni riguardanti le visite.

Importanza della sentenza

Un membro della corte ha sottolineato l’importanza di garantire che il crimine commesso e le sue gravi conseguenze non vengano ignorati dalla società. La sentenza è stata emessa con un voto di due magistrati contrari alla revoca delle misure restrittive e uno favorevole, il che implica che Fernández de Kirchner continuerà a indossare la cavigliera elettronica e dovrà richiedere l’autorizzazione giudiziaria per ogni visita che superi il cerchio ristretto di familiari o avvocati.

Controllo sulla situazione

Nella sentenza, i giudici hanno evidenziato che “qualsiasi indebito allentamento, o l’omissione delle condizioni di monitoraggio di base nella modalità degli arresti domiciliari, potrebbe indebolire l’espressione pubblica di condanna, in particolare nei casi che coinvolgono eventi di grande impatto istituzionale“. Questo aspetto evidenzia la volontà della corte di mantenere un rigoroso controllo sulla situazione, riflettendo l’importanza del caso nel contesto politico e sociale argentino.

Reazioni alla decisione

La conferma delle misure restrittive rappresenta un ulteriore capitolo nella complessa vicenda giudiziaria che ha visto coinvolta la Kirchner, la quale dovrà continuare a rispettare le condizioni imposte fino a nuovo avviso. La decisione della corte ha suscitato reazioni contrastanti nel paese, mettendo in luce le divisioni politiche e sociali che caratterizzano l’Argentina contemporanea.

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