Il 25 gennaio 2025, la polizia colombiana ha arrestato il noto boss della ‘ndrangheta, Giuseppe Palermo, meglio conosciuto come “Peppe”, a Bogotá. L’operazione è stata condotta in collaborazione con Europol e si inserisce nell’ambito dell’operazione Pratì, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria. Questo intervento ha portato alla cattura di ulteriori venti ricercati in Italia, evidenziando l’efficacia della cooperazione internazionale nella lotta contro il crimine organizzato.
Le attività illecite di Giuseppe Palermo
Giuseppe Palermo è ritenuto uno dei principali artefici del traffico di droga a livello internazionale. Secondo quanto dichiarato dal generale Carlos Fernando Triana, direttore della polizia colombiana, Palermo era responsabile dell’acquisto di ingenti carichi di cocaina provenienti da Colombia, Perù ed Ecuador. Non solo si occupava dell’acquisto della sostanza stupefacente, ma controllava anche le rotte marittime e terrestri utilizzate per il trasporto della droga verso i mercati europei. L’arresto di Palermo rappresenta un colpo significativo contro il traffico di droga, un fenomeno che continua a rappresentare una grave minaccia per la società.
Il generale Triana ha sottolineato come la cattura di Palermo “ratifica l’impegno della Colombia nella lotta contro questo flagello”, evidenziando l’importanza della cooperazione tra le forze di polizia internazionali. Questo arresto è parte di una strategia più ampia per combattere il narcotraffico e i gruppi criminali che operano a livello globale, colpendo direttamente le reti di distribuzione e i loro leader.
Arresti precedenti e contesto del crimine organizzato
L’arresto di Giuseppe Palermo non è un caso isolato. Nel marzo 2024, un altro mafioso di rilievo, Emanuele Gregorini, noto come “Dollarino”, è stato catturato a Cartagena de las Indias. Successivamente, nell’ottobre 2024, le autorità colombiane hanno arrestato a Medellín Luigi Belvedere, soprannominato “Il colombiano”, e Gustavo Nocella, alias “Ermes”. Questi ultimi erano identificati come figure chiave nei clan mafiosi Rinaldi-Formicola, Amato-Pagano e De Micco, consolidando ulteriormente la rete di traffico di droga che opera tra Italia e America Latina.
Questi arresti dimostrano come le forze dell’ordine stiano intensificando gli sforzi per smantellare le organizzazioni mafiose che sfruttano le connessioni internazionali per il traffico di sostanze stupefacenti. La collaborazione tra le forze di polizia di diversi paesi è fondamentale per affrontare un fenomeno complesso e in continua evoluzione come quello del narcotraffico, che ha conseguenze devastanti per la società e per la sicurezza pubblica.
La cattura di Palermo, quindi, segna un passo importante nella lotta contro la ‘ndrangheta e il traffico di droga, sottolineando la determinazione delle autorità colombiane e italiane nel perseguire i responsabili di queste attività illecite.