Il doppio gioco di Putin: attacchi a Kiev e pressioni su Teheran

Putin intensifica le operazioni militari in Ucraina e cerca un accordo nucleare con l’Iran, mentre Trump annuncia nuove sanzioni e forniture di armamenti a Zelensky.

Vladimir Putin continua a intensificare le sue operazioni militari contro l’Ucraina, mentre nel contempo esercita pressioni sull’Iran, alleato nella guerra contro Kiev. L’obiettivo del presidente russo è quello di ottenere un accordo con gli Stati Uniti che preveda la rinuncia totale da parte di Teheran all’arricchimento dell’uranio. Questa strategia potrebbe permettere a Putin di mantenere una certa libertà d’azione in Ucraina, in un possibile scambio di favori con Donald Trump, il quale ha già annunciato l’intenzione di fornire armamenti a Volodymyr Zelensky e si riserva la possibilità di attuare nuove sanzioni contro Mosca. Una dichiarazione significativa da parte di Trump è attesa per lunedì.

Nuova posizione di Putin

La notizia di questa nuova posizione di Putin è stata riportata da Barak Ravid, noto per le sue fonti affidabili in ambito diplomatico, attraverso Axios. Tre funzionari europei e uno israeliano, a conoscenza della situazione, hanno confermato che il leader del Cremlino ha comunicato sia al presidente americano che ai dirigenti iraniani la sua disponibilità a sostenere un accordo nucleare che impedisca a Teheran di arricchire l’uranio.

Reazioni e smentite

Un alto funzionario israeliano ha dichiarato: “Sappiamo che questo è ciò che Putin ha detto agli iraniani”. Tuttavia, l’agenzia iraniana Tasnim ha smentito tali affermazioni, citando fonti che affermano che Putin non ha inviato messaggi in tal senso. Il presidente russo avrebbe espresso questa posizione anche durante le telefonate della scorsa settimana con Trump e il presidente francese Emmanuel Macron, secondo quanto riportato da Axios. Si tratta di un cambiamento significativo, poiché la Russia ha storicamente sostenuto l’Iran nella questione nucleare. Tuttavia, a seguito della recente “guerra dei 12 giorni” tra Israele e Iran, Putin avrebbe assunto una posizione più intransigente.

Supporto dell’Iran a Mosca

La decisione di Putin è particolarmente rilevante considerando il supporto che l’Iran ha fornito a Mosca durante il conflitto in Ucraina, fornendo droni d’attacco e missili. Durante e dopo il recente conflitto con Israele, Teheran ha manifestato delusione per la mancanza di supporto russo, limitandosi a dichiarazioni pubbliche. Trump ha ribadito la sua intenzione di negoziare un nuovo accordo nucleare con l’Iran, dopo aver bombardato tre siti nucleari iraniani. Se i negoziati dovessero avviarsi nelle prossime settimane, la richiesta di un divieto totale di arricchimento dell’uranio in Iran sarà cruciale per gli Stati Uniti.

Possibili accordi nucleari

I russi hanno chiarito che, se si raggiungesse un accordo, sarebbero disposti a rimuovere l’uranio altamente arricchito dall’Iran. Inoltre, si sono dichiarati pronti a fornire uranio al 3,67% per uso energetico e piccole quantità di uranio arricchito al 20% per il reattore di ricerca di Teheran. Tuttavia, l’Iran ha insistito sul fatto che ogni nuovo accordo nucleare deve rispettare il suo diritto, sancito dal trattato di non proliferazione nucleare, di arricchire l’uranio per scopi pacifici. Il ministro degli Esteri Abbas Araghchi ha dichiarato ai diplomatici a Teheran: “Vorrei sottolineare che in qualsiasi soluzione negoziata, i diritti del popolo iraniano sulla questione nucleare, incluso il diritto all’arricchimento, devono essere rispettati”. Ha avvertito che non accetteranno alcun accordo che non preveda l’arricchimento.

Attacchi in Ucraina

Nel frattempo, l’Ucraina continua a subire attacchi da parte di Mosca, con la scorsa notte che ha visto il lancio di 597 droni e 26 missili da crociera, causando almeno quattro morti e un ferito. Zelensky ha chiesto ai suoi alleati di inasprire le sanzioni contro la Russia. Il ministro degli Esteri russo Serghiei Lavrov ha intanto raggiunto Pyongyang per rafforzare l’alleanza con Kim Jong Un, unendo le forze contro Kiev e il dominio della NATO in Asia.

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