La proposta di FdI prevede il divieto del velo integrale nei luoghi pubblici con sanzioni fino a tremila euro

· Federica Lossi

Il 15 gennaio 2025, il partito Fratelli d’Italia (FdI) ha presentato alla Camera dei Deputati un progetto di legge ambizioso, mirato a combattere il separatismo e a garantire la sicurezza e la dignità dei cittadini. Tra le misure proposte vi è il divieto del velo integrale in spazi pubblici, la regolamentazione dei finanziamenti alle moschee e sanzioni più severe per chi induce al matrimonio attraverso inganni.

La deputata di FdI, Sara Kelany, ha dichiarato che l’intento di questa iniziativa è quello di contrastare la formazione di enclave che applicano la legge sharitica, creando società parallele in cui il fondamentalismo islamico può prosperare. Insieme al capogruppo Galeazzo Bignami e a Francesco Filini, Kelany ha sottolineato l’importanza di mantenere i principi dell’ordinamento italiano, promuovendo un’Italia che, pur accogliente e tollerante, difende con fermezza i valori della libertà culturale e religiosa.

Divieto di indumenti che coprono il volto

La proposta di legge introduce un divieto esplicito per indumenti come niqab e burqa, stabilendo che in tutti i luoghi pubblici, comprese scuole, università, esercizi commerciali e uffici, non sia consentito indossare abbigliamento che impedisca il riconoscimento delle persone. Le sanzioni per chi infrange questa norma variano da 300 a 3.000 euro. Kelany ha evidenziato che questa misura risponde a una duplice necessità: garantire la sicurezza dei cittadini, che devono sapere con chi interagiscono, e preservare la dignità delle donne, poiché coprire il volto è considerato un’offesa alla loro identità.

Regolamentazione dei finanziamenti alle moschee

Un altro aspetto cruciale della proposta riguarda la trasparenza nei finanziamenti destinati agli edifici di culto. Bignami ha spiegato che la legge prevede misure per tracciare la provenienza dei fondi, assicurando che non provengano da entità con intenti contrari all’ordinamento statale. La proposta richiede anche che i finanziamenti dall’estero siano comunicati al Ministero dell’Interno, per prevenire possibili influenze esterne pericolose. Il sottosegretario alla Giustizia, Andrea Delmastro, ha aggiunto che è fondamentale monitorare i finanziamenti di alcune moschee, poiché potrebbero nascondere forme di soft power da parte di associazioni con finalità non chiare.

Rafforzamento delle pene per i matrimoni forzati

La proposta di legge di FdI prevede anche un inasprimento delle pene per il reato di induzione al matrimonio tramite inganno. Le pene saranno elevate da un massimo di cinque a sette anni. Questa modifica è vista come una risposta necessaria per affrontare il fenomeno dei matrimoni combinati, che spesso colpiscono persone vulnerabili, inclusi i minorenni. La legge punirà severamente chi costringe qualcuno a sposarsi, anche all’estero, attraverso violenza o sfruttando la vulnerabilità della vittima.

Nuove fattispecie penali e lotta alla discriminazione

Infine, la proposta introduce due nuove fattispecie penali relative all’esame obiettivo di verginità e al rilascio del certificato di verginità, con pene da due a cinque anni. FdI intende anche estendere il perimetro del reato di propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale, etnica e religiosa, punendo chi promuove ideologie di superiorità religiosa. Il Prefetto avrà la facoltà di chiudere temporaneamente i luoghi di culto in cui si verificano tali condotte illecite.

La proposta di legge di FdI, quindi, si propone di affrontare questioni di sicurezza e dignità, cercando di mantenere l’ordine pubblico e i valori fondamentali della società italiana.

Federica Lossi

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