Marea Pro Pal a Roma: ‘Siamo un milione’. Identificate 262 persone dopo gli scontri serali
Un imponente corteo di centinaia di migliaia di persone ha attraversato le strade di Roma sabato 7 ottobre 2025, esprimendo il proprio dissenso con slogan come “Stop al genocidio”. La manifestazione, inizialmente pacifica, si è snodata lungo il percorso stabilito da Porta San Paolo a San Giovanni. Tuttavia, al calar del sole, un gruppo di alcuni centinaia di manifestanti incappucciati ha deviato dal tragitto, avvicinandosi ai palazzi istituzionali, dando origine a violenti scontri.
Intervento delle forze dell’ordine
Le forze dell’ordine, in tenuta antisommossa, hanno risposto a questa escalation utilizzando lacrimogeni per disperdere i gruppi di manifestanti che lanciavano bottiglie di vetro e petardi. Secondo quanto riportato dalla Questura, sono stati identificati e fermati 262 individui per i disordini. Le autorità stanno valutando le denunce per reati di danneggiamento, adunata sediziosa e resistenza a pubblico ufficiale. Durante gli scontri, sono stati incendiati due veicoli e diversi cassonetti, mentre oggetti e petardi venivano scagliati contro le forze dell’ordine. La Digos ha già acquisito numerose immagini per sviluppare le indagini, identificando i responsabili come appartenenti a collettivi antagonisti.
Bilancio dei feriti e reazioni ufficiali
Il bilancio dei feriti tra le forze dell’ordine è di 41 unità, tra cui 35 poliziotti, 3 militari della Guardia di Finanza, 2 carabinieri e un agente della polizia penitenziaria, tutti costretti a ricorrere a cure mediche. La premier Giorgia Meloni ha espresso un “sentito ringraziamento” alle forze dell’ordine per il loro operato in una situazione così complessa, sottolineando l’importanza del loro coraggio e della loro professionalità per la sicurezza nazionale.
Situazione nel tardo pomeriggio
La tensione è aumentata nel tardo pomeriggio, quando due gruppi si sono separati dal corteo principale. Un primo gruppo è stato bloccato a Santa Maria Maggiore, dove le forze di polizia hanno impiegato un mezzo idrante e manganellate per contenere la situazione. Una donna è stata ferita e trasportata in ambulanza. L’altro gruppo è stato intercettato in via Lanza, ma successivamente si è ricompattato in via Merulana, dove si sono verificati atti di guerriglia urbana. Le forze dell’ordine sono intervenute nuovamente, utilizzando idranti per disperdere i violenti, mentre un manifestante è stato arrestato per aver aggredito un agente. Il bilancio dei danni include anche la vetrina di un supermercato in via Labicana infranta.
Temi della manifestazione
Il corteo, che all’inizio ha visto la partecipazione di 250.000 persone secondo le stime della polizia e un milione secondo gli organizzatori, ha avuto come tema centrale la solidarietà alla Palestina. I promotori hanno affermato: “Roma è bloccata. Siamo un milione di persone per la Palestina. Abbiamo bloccato tutto. L’Italia sa da che parte stare”. Durante la manifestazione, sono state esposte bandiere di Hamas e Hezbollah, e i manifestanti hanno lanciato cori contro Israele e il governo italiano, con striscioni che proclamavano il 7 ottobre come “giornata della Resistenza palestinese”.
Piano di sicurezza e controlli
L’attenzione per la manifestazione era alta, con un piano di sicurezza che ha visto l’impiego di 2000 agenti delle forze dell’ordine. Già dalla mattina, sono stati controllati oltre cento pullman in arrivo nella Capitale. Su due di questi e su un’auto, le forze dell’ordine hanno sequestrato aste metalliche, bastoni e maschere antigas. Durante i controlli a Colle Oppio, sono stati identificati anche cinque minorenni in possesso di caschi, fumogeni, bottiglie di vetro e bombolette spray.