Omicidio e incendio nel Milanese: tre arresti, coinvolta anche una donna
La Polizia di Stato, sotto la direzione della Procura di Monza, ha arrestato tre individui accusati di omicidio aggravato, rapina aggravata, incendio e distruzione di cadavere. Questi crimini si riferiscono all’omicidio di un cittadino italiano di origine turca, la cui salma è stata rinvenuta carbonizzata il 23 luglio 2025 in un appartamento situato a Sesto San Giovanni, in provincia di Milano. I fermati includono un italiano, un albanese e una donna italiana.
Le indagini della sezione omicidi
Le indagini condotte dalla Sezione Omicidi della Squadra Mobile della Questura di Milano hanno rivelato dettagli inquietanti riguardo alla dinamica dell’omicidio. La vittima, identificata come Hayati Aroyo, è stata colpita da circa trenta coltellate. Dopo aver commesso il delitto, i suoi aggressori hanno tentato di eliminare le prove dando fuoco sia al cadavere che all’appartamento in cui si trovava. Gli investigatori hanno ricostruito la vita di Aroyo e le sue relazioni personali, scoprendo che i tre arrestati nutrivano un forte rancore nei suoi confronti, fino a decidere di porre fine alla sua vita.
L’analisi delle immagini delle telecamere di sorveglianza, insieme all’esame dei tabulati telefonici e alle intercettazioni, ha permesso agli agenti di seguire i movimenti dei tre sospettati, chiarendo i loro ruoli nella notte in cui è avvenuto l’omicidio.
Il passato di Hayati Aroyo
Hayati Aroyo, 62 anni, era noto per essere il cognato di Huseyin Sarai, un boss della mafia turca assassinato a Crotone il 31 gennaio 2005. Durante l’omicidio di Sarai, Aroyo si trovava alla guida di un veicolo, ma gli investigatori ritengono che il suo omicidio non sia legato agli affari criminali della famiglia Sarai. La conferma dell’identità della vittima è avvenuta alcuni giorni dopo il ritrovamento del corpo, grazie all’analisi delle impronte digitali e alla collaborazione con l’Autorità giudiziaria turca.
Aroyo si trovava in un appartamento prestato da un giovane studente ventenne, il quale era in vacanza da due mesi. Questo dettaglio ha aggiunto ulteriori elementi alle indagini, evidenziando le circostanze in cui è avvenuto il delitto e il contesto in cui la vittima si trovava al momento della sua morte.
Le indagini proseguono, mentre la Polizia continua a raccogliere ulteriori prove e testimonianze per chiarire tutti gli aspetti legati a questo tragico evento.