La notte scorsa, la protezione civile palestinese ha riportato un tragico bilancio di almeno 25 vittime e oltre 60 feriti a seguito di un bombardamento da parte dell’esercito israeliano su una scuola situata nella città di Gaza. L’istituto colpito è il ‘Fahmi Aljarjaoui‘, ubicato nel quartiere di Aldaraj. Questo attacco si inserisce in un contesto di intensi raid aerei che continuano a colpire la Striscia, generando un numero crescente di vittime civili.
Continua l’escalation dei bombardamenti
Le operazioni militari israeliane non accennano a fermarsi. I bombardamenti a tappeto hanno provocato un numero imprecisato di vittime, tra cui due membri dello staff del Comitato Internazionale della Croce Rossa, tragicamente uccisi durante un attacco a Khan Yunis. In questo attacco hanno perso la vita anche i nove figli della pediatra Alaa Najjar. La Croce Rossa ha espresso il proprio dolore per la perdita di Ibrahim Eid e Ahmad Abu Hilal, rinnovando l’appello al rispetto dei diritti dei civili a Gaza.
Secondo quanto riportato dal Jerusalem Post, la situazione sta sollevando preoccupazioni anche negli Stati Uniti, dove si sarebbe chiesta a Israele di posticipare l’occupazione su vasta scala della Striscia per favorire i negoziati sul rilascio degli ostaggi. Tuttavia, funzionari israeliani hanno dichiarato che, una volta avviata l’operazione terrestre, non ci sarà un ritiro dalle aree occupate. Nella serata del 14 maggio, la segretaria alla sicurezza nazionale americana, Kristi Noem, è giunta a Gerusalemme, dopo che Donald Trump aveva scelto di non visitare Israele durante il suo tour in Medio Oriente.
Critiche e appelli dalla comunità internazionale
Nelle stesse ore, a Madrid, i ministri degli Esteri europei e arabi hanno espresso la loro preoccupazione per l’insufficienza degli aiuti umanitari e hanno fatto appelli per fermare il conflitto. José Manuel Albares, il ministro spagnolo, ha sottolineato che i palestinesi meritano lo stesso diritto alla pace degli israeliani. Ha descritto Gaza come una “ferita aperta” per l’umanità, evidenziando la continua perdita di vite innocenti. La Spagna ha proposto un embargo sulle armi verso Israele per fermare il bagno di sangue, mentre la sottosegretaria agli Esteri italiana, Maria Tripodi, ha chiesto un immediato cessate il fuoco, ribadendo il sostegno al piano arabo per la ricostruzione della Striscia.
Anche il regista Nanni Moretti ha manifestato la propria indignazione, postando un messaggio diretto al premier israeliano Benjamin Netanyahu, chiedendo con forza quanto ancora dovranno morire i palestinesi prima che la violenza si fermi.
Situazione umanitaria critica a Gaza
Il ministero della Salute di Hamas ha reso noto che, nelle ultime 24 ore, almeno 38 persone hanno perso la vita a causa dei bombardamenti israeliani, portando il numero totale dei feriti a 204. La crisi umanitaria a Gaza è in continua escalation: i residenti hanno raccontato alla BBC della mancanza di cibo, con molte donne denutrite incapaci di allattare i propri bambini. La disperazione ha spinto alcuni palestinesi a saccheggiare i camion di aiuti umanitari che riescono ad entrare nella Striscia. I media locali hanno documentato episodi di assalti a camion nel centro di Gaza City, disperdendo la folla con colpi di arma da fuoco.
In risposta a questa emergenza, la Farnesina italiana ha annunciato la consegna di aiuti umanitari. Nove dei primi quindici camion, finanziati dal governo italiano attraverso il progetto “Food for Gaza” e donati al Programma Alimentare Mondiale dell’Onu, hanno raggiunto il lato palestinese del valico di Kerem Shalom, con l’intenzione di far seguire gli altri sei nei giorni successivi.
Nel frattempo, tensioni e timori hanno colpito anche il centro di Israele, inclusa Gerusalemme, a causa di un missile lanciato dallo Yemen, successivamente intercettato. Le forze armate israeliane hanno annunciato di aver ucciso un presunto terrorista di Hamas, Ahmad Osama Hassan Al-Lahouni, appartenente all’unità di commando navale.