Il 2025 segna un momento di grande tensione a Los Angeles, dove il governatore della California, Gavin Newsom, ha espresso forti preoccupazioni riguardo al dispiegamento di ulteriori 2.000 soldati della Guardia Nazionale nella città. Newsom ha denunciato su X che i primi 2.000 uomini inviati non hanno ricevuto cibo né acqua e che solo circa 300 di loro sono effettivamente schierati, mentre il resto rimane inattivo in edifici federali. Secondo il governatore, si tratta di una manovra che non mira alla sicurezza pubblica, ma piuttosto a soddisfare l’ego di un presidente che considera pericoloso. Newsom ha definito questa situazione come “spericolata, inutile e irrispettosa nei confronti dei nostri soldati”. Ha aggiunto che i marines americani, che hanno servito onorevolmente in numerosi conflitti per difendere la democrazia, non dovrebbero essere utilizzati contro i propri connazionali.
Le manifestazioni a Los Angeles
Negli ultimi giorni, la tensione è aumentata a Los Angeles, dove centinaia di manifestanti hanno preso parte a proteste contro le politiche anti-migratorie dell’amministrazione Trump. Le manifestazioni hanno visto la partecipazione di persone che sventolano bandiere americane e messicane, radunandosi di fronte al Federal Building in centro città. Questo edificio, sorvegliato da polizia in assetto antisommossa e soldati della Guardia Nazionale, ospita uffici di agenzie federali come la polizia doganale e dell’immigrazione. Durante le proteste, ci sono stati scontri tra manifestanti e forze dell’ordine, con i primi che hanno lanciato oggetti e i secondi che hanno risposto con granate stordenti e proiettili di gomma. Sebbene la situazione sia stata tesa, al momento non si registrano incidenti gravi.
La reazione di Trump e le conseguenze legali
Il presidente Donald Trump ha intensificato la sua risposta alle manifestazioni, inviando anche 700 marines a Los Angeles, un’azione che Newsom ha definito “folle”. Questa decisione è stata presa in un contesto di proteste che hanno visto scontri tra polizia e manifestanti, con un bilancio di 150 arresti e diversi episodi di violenza, tra cui negozi saccheggiati e auto incendiate. La situazione ha richiamato alla mente eventi passati, come le proteste dopo l’uccisione di George Floyd, quando Trump tentò di invocare l’Insurrection Act. Newsom ha annunciato l’intenzione di intraprendere azioni legali contro il presidente, definendo il dispiegamento di truppe come un atto illegale e immorale, mentre Trump ha difeso la sua decisione, affermando di aver salvato Los Angeles dall'”annientamento completo”.
Il contesto storico e le leggi in gioco
La legge federale consente al presidente di “federalizzare” le truppe della Guardia Nazionale in determinate circostanze, come invasione o ribellione. Tuttavia, tali ordini devono essere emessi tramite i governatori degli Stati. L’Insurrection Act è stato utilizzato in passato per proteggere i diritti civili, come nel caso di Dwight Eisenhower che inviò truppe a Little Rock per proteggere gli studenti neri. Recentemente, anche l’ONU ha esortato a non militarizzare le proteste, chiedendo un approccio più pacifico. Nel frattempo, la battaglia contro l’immigrazione clandestina continua lungo il confine con il Messico, dove le truppe statunitensi hanno iniziato ad effettuare arresti nelle nuove aree militari dichiarate dal Pentagono.