Il Venezuela si sta preparando per un’importante tornata elettorale, prevista per il 28 luglio 2025, quando i cittadini saranno chiamati a votare per eleggere i sindaci e 2.471 consiglieri comunali nei 335 municipi del Paese. Carlos Quintero, vicepresidente del Consiglio Nazionale Elettorale (Cne), ha comunicato che il 99% dei seggi è già stato allestito, segno di un’organizzazione che punta a garantire il regolare svolgimento delle operazioni di voto. In aggiunta alle elezioni amministrative, si svolgerà per la prima volta una “Consulta Nazionale Popolare” dedicata alla gioventù, che coinvolgerà i cittadini in un confronto su oltre 37.000 progetti comunitari presentati da giovani organizzati in 5.338 circuiti locali.
Contesto politico e opposizione
Tuttavia, il contesto politico è caratterizzato da un clima di forte tensione. La principale coalizione di opposizione, la Piattaforma Unitaria Democratica (Pud), ha annunciato il proprio boicottaggio delle elezioni, denunciando la mancanza di garanzie democratiche. Al centro della protesta si trova la controversa rielezione di Nicolás Maduro alle presidenziali del 2024, considerata fraudolenta dall’opposizione, che sostiene che il vero vincitore fosse il candidato Edmundo González. Le irregolarità, secondo i settori conservatori, si sarebbero ripetute anche durante le elezioni regionali dello scorso maggio, alimentando ulteriormente la sfiducia nei confronti del governo.
Misure di sicurezza e tensione
In questo clima di crisi economica e sfiducia, il governo ha adottato misure straordinarie di sicurezza. Le frontiere terrestri saranno chiuse fino al giorno delle elezioni, e sono stati imposti divieti sulla vendita di alcolici e sulle manifestazioni non autorizzate. Per garantire l’ordine pubblico, oltre 380.000 tra agenti di polizia e militari sono stati mobilitati attraverso il “Piano Repubblica“. Il ministro dell’Interno, Diosdado Cabello, ha accusato l’opposizione di voler “commettere atti terroristici” per sabotare il processo elettorale, contribuendo a un’atmosfera di tensione e incertezza in vista delle votazioni.