Famiglie in ostaggio chiedono risposte a Netanyahu: “Ogni rinvio è letale”

La manifestazione a Tel Aviv chiede il rilascio degli ostaggi di Hamas, con famiglie e ex ostaggi che accusano il governo di ritardi pericolosi nei negoziati.

Migliaia di persone, tra cui famiglie di ostaggi israeliani ancora nelle mani di Hamas ed ex ostaggi, si sono riunite a Tel Aviv il 15 marzo 2025, per esprimere la loro indignazione e chiedere un accordo che consenta il ritorno dei loro cari. Questa manifestazione, che si tiene ogni sabato, ha assunto un significato particolare in seguito all’attacco in Qatar, con i partecipanti che sottolineano come “ogni giorno di ritardo rappresenti un mortale pericolo“. I manifestanti puntano il dito contro il primo ministro Benyamin Netanyahu, considerato l’ostacolo principale al raggiungimento di una soluzione.

La piazza degli ostaggi

La folla ha preso posizione nella cosiddetta piazza degli Ostaggi, un luogo simbolico per chi lotta per la liberazione dei prigionieri. Durante l’evento, un oratore ha commentato l’impatto dell’attacco contro la leadership di Hamas in Qatar, affermando che questo ha compromesso i colloqui per il rilascio degli ostaggi a Gaza e un eventuale accordo di cessate il fuoco. Le parole risuonavano forti tra i presenti, come riportato da Times of Israel.

La testimonianza di Sharon Alony Cunio

Tra i partecipanti, l’ex ostaggio Sharon Alony Cunio ha condiviso la sua angoscia. Suo marito, David, è ancora prigioniero di Hamas a Gaza e si ritiene che sia vivo. Durante il suo intervento, ha accusato il governo di ritardare il rilascio dei restanti 48 prigionieri, mettendo in grave pericolo le loro vite. “I negoziati sono stati interrotti ancora una volta, e questa volta con fuoco e colonne di fumo. Ogni ritardo rappresenta un pericolo mortale“, ha affermato con voce ferma. Sharon ha espresso la sua determinazione a non diventare un altro nome nella lista delle vittime della lentezza governativa, chiedendo un intervento immediato per salvare la vita di David e di tutti gli ostaggi ancora in vita. “È fondamentale riportare indietro tutti gli ostaggi caduti, ora”, ha concluso, lasciando un segno profondo tra i presenti.

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