Un innovativo ginocchio bionico integrato con le ossa e i muscoli residui dopo un’amputazione segna un significativo passo avanti nel campo delle protesi del futuro. Questo dispositivo, sviluppato da un team di ricercatori del Massachusetts Institute of Technology, promette di migliorare il controllo da parte degli utenti e di far percepire la protesi come un’estensione naturale del corpo, riportando così il movimento naturale nell’esperienza quotidiana. I risultati della sperimentazione sono stati resi noti il 5 gennaio 2025 sulla rivista Science, evidenziando come i primi test condotti su due uomini amputati sopra il ginocchio abbiano mostrato un notevole miglioramento nella mobilità, con la capacità di camminare più velocemente, salire le scale e superare ostacoli con maggiore facilità rispetto a chi utilizza protesi tradizionali.
La nuova tecnica chirurgica
Il gruppo di ricerca, guidato da Hugh Herr, ha messo a punto una tecnica chirurgica innovativa che, dopo un’amputazione, permette di ricollegare i muscoli responsabili dell’allungamento e della flessione dell’arto. Questa procedura, attualmente eseguita di routine per i pazienti con amputazioni sotto il ginocchio, potrebbe essere estesa anche ai casi di amputazione sopra il ginocchio, con un approccio ulteriormente avanzato. La nuova metodologia non solo migliora il controllo della protesi, ma offre anche un’opportunità per ripristinare una maggiore funzionalità agli utenti.
Integrazione del ginocchio bionico
Per integrare il ginocchio bionico con i tessuti corporei, i ricercatori hanno impiantato nei due pazienti una barra in titanio all’interno del femore residuo. Questo impianto consente un controllo meccanico superiore e una maggiore capacità di carico. Un aspetto innovativo di questo dispositivo è rappresentato dai 16 elettrodi inseriti, capaci di raccogliere informazioni dai muscoli circostanti. Questi segnali vengono poi trasmessi al ginocchio robotico, progettato appositamente, il quale utilizza i dati per calcolare la forza necessaria per un movimento fluido e naturale della protesi.
I risultati della sperimentazione
I risultati ottenuti dai test hanno dimostrato che il sistema consente movimenti più efficienti e naturali rispetto alle protesi tradizionali. Non solo, i due uomini sottoposti all’intervento hanno riportato di percepire la protesi come una parte integrante del loro corpo, un aspetto fondamentale per il benessere psicologico e fisico degli utenti. Tuttavia, la nuova procedura necessita di ulteriori verifiche e dovrà essere testata in studi clinici più ampi prima di poter essere adottata su larga scala.