Un derby della Capitale che infiamma l’Olimpico, gremito di passione e tifo, nonostante le ombre degli incidenti fuori dallo stadio prima del fischio d’inizio. Tra il ricordo commosso di Suor Paola e la presenza simbolica del giovane arbitro aggredito Alfonzetti, Lazio e Roma si spartiscono la posta in un 1-1 vibrante, fatto di nervi tesi, falli al confine e giocate d’autore. Le speranze d’Europa restano vive per entrambe: più vicine all’Europa League che alla Champions, ma ancora tutte da giocarsi.
Un primo tempo di marca laziale
La Lazio di Baroni parte con il piede sull’acceleratore, sospinta dalla curva biancoceleste. Dopo appena cinque minuti, il primo squillo: su calcio piazzato di Isaksen, Romagnoli stacca di testa a pochi passi dalla porta, ma Svilar si supera, volando a deviare sopra la traversa. La Roma incassa il colpo e fatica a rispondere, complice anche il giallo a Paredes per una manata su Zaccagni che scalda gli animi. I biancocelesti insistono: Isaksen si lancia in contropiede sulla destra e lascia partire un diagonale velenoso, ma Svilar è ancora una saracinesca sul primo palo.
La squadra di Ranieri prova a tessere la sua tela con il possesso palla, ma è sterile. La Lazio, invece, morde in ripartenza, creando la terza chance nitida del primo tempo con un’azione corale stoppata da un attento Celik. Il nervosismo non manca: Zaccagni si becca un’ammonizione per un intervento duro proprio sul terzino giallorosso. All’intervallo, il tabellino recita zero tiri per la Roma contro tre occasioni laziali. Lo spettacolo latita, ma l’intensità è alle stelle.
La ripresa: gol, scintille e un pareggio da brividi
Ranieri corre ai ripari, inserendo Cristante per l’ammonito Paredes a inizio ripresa, mentre Baroni conferma i suoi. Passano pochi secondi e l’Olimpico esplode: Luca Pellegrini pennella un cross al bacio, Romagnoli svetta ancora di testa e stavolta non perdona, infilando Svilar per l’1-0 biancoceleste. L’ex giallorosso esulta sotto la Sud, mandando in delirio i tifosi laziali.
Il gol accende il derby come un fiammifero. La Roma si scuote e trova la prima vera occasione: su corner di Pellegrini, Mancini gira a botta sicura, ma Mandas risponde con un riflesso felino. Baroni incita i suoi a non arretrare, e la Lazio sfiora il raddoppio due volte: prima con una spizzata di Guendouzi in area, deviata da un miracoloso Svilar, poi con un siluro di Zaccagni che sibila a un soffio dal palo.
Ranieri si gioca la carta Shomurodov per Pellegrini, ma è la Lazio a tenere il comando. Fino al 68’, quando Matías Soulé decide di prendersi la scena. Saelemaekers gli serve un pallone al limite: l’argentino, con un sinistro al fulmicotone, centra la parte bassa della traversa. Il pallone rimbalza oltre la linea, e l’arbitro Sozza, con un’occhiata al suo orologio, convalida grazie alla goal line technology. È 1-1, e l’Olimpico si spacca tra esultanza e proteste. Un gol da standing ovation, che fa quasi dimenticare l’ombra di Dybala, rimasto in panchina.
Finale al cardiopalma
Sull’1-1, Baroni rivoluziona l’attacco: dentro Pedro e Dia per Isaksen e Castellanos. I due neoentrati sfiorano subito il gol, con Dia che per un soffio non trova la porta. Ranieri risponde con un triplo cambio: Baldanzi per Dovbyk, El Shaarawy e Rensch per Soulé e Saelemaekers. Le squadre si allungano, le occasioni fioccano: Zaccagni e Pedro fanno tremare la difesa giallorossa, mentre Baldanzi ed El Shaarawy mettono alla prova Mandas. Ma il risultato non cambia, nonostante un finale al calor bianco.
Le scelte dei tecnici
Baroni schiera Castellanos al centro dell’attacco, con Isaksen e Zaccagni a ispirare e Dele-Bashiru preferito a Dia in mediana. In difesa, Gigot la spunta su Gila, con Luca Pellegrini e Mandas confermati. Ranieri opta per un 4-2-3-1: Lorenzo Pellegrini torna faro del centrocampo, Soulé agisce dietro Dovbyk, con Paredes e Saelemaekers di nuovo titolari. Celik completa la linea difensiva.
Europa ancora possibile
Il derby si chiude con un pareggio che lascia l’amaro in bocca a entrambe, ma tiene vive le ambizioni europee. La Lazio resta a -3 dalla zona Champions, la Roma a -5. Più probabile, però, un approdo in Europa League per entrambe, a meno di un finale di stagione da urlo. Una cosa è certa: questo 1-1 è stato un concentrato di cuore, grinta e talento. L’Olimpico, nonostante tutto, ringrazia.
fonte: ANSA