La procura speciale della Corea del Sud ha eseguito oggi, 15 maggio 2025, l’arresto dell’ex presidente Yoon Suk-yeol, accusato di aver ostacolato le funzioni ufficiali e di altri reati legati alla sua breve imposizione di legge marziale avvenuta il 3 dicembre 2024. Yoon, già arrestato e incriminato a gennaio per aver guidato un’insurrezione, era stato rilasciato a marzo e destituito ufficialmente all’inizio di aprile, grazie all’approvazione della Corte costituzionale riguardo al procedimento di impeachment.
Indagine indipendente dopo le elezioni
Dopo l’elezione del presidente Lee Jae-myung, avvenuta a inizio giugno 2025, sono stati nominati procuratori speciali che hanno dato inizio a un’indagine indipendente dal governo. Questo processo mira a chiarire i fatti accaduti nel mese di dicembre. Domenica scorsa, la procura ha richiesto un mandato di arresto per Yoon, sostenendo che l’ex presidente avesse ordinato ai servizi di sicurezza presidenziali di ostacolare la sua detenzione già a gennaio, ignorando diversi tentativi effettuati dalla polizia. Questa mattina, un tribunale di Seul ha annunciato di aver emesso un mandato di arresto dopo aver interrogato Yoon, giustificando la misura restrittiva con il rischio di distruzione delle prove. L’ex produttore capo nazionale, che ha intrapreso una carriera politica, ha respinto le accuse, definendo l’indagine come infondata e motivata da ragioni politiche.
Ordini controversi e tensioni con la Corea del Nord
I mezzi di informazione di Seul hanno riportato che Yoon avrebbe anche dato ordine all’esercito nazionale lo scorso ottobre di inviare droni in Corea del Nord, nell’ambito di un piano volto a provocare un attacco dall’estero e giustificare così l’imposizione della legge marziale.