Il governo del Portogallo ha deciso di estendere lo stato di allerta per il caldo intenso, attivo da 22 giorni, fino a domenica. La notizia è stata comunicata dalla ministra degli Interni, Maria Lúcia Amaral, durante una conferenza stampa tenutasi ieri presso la sede nazionale della Protezione civile. Questa misura si rende necessaria a fronte di un’ondata di calore che non mostra segni di attenuazione.
Tensioni e critiche sulla gestione della situazione
Tensioni sono emerse quando alla ministra è stato chiesto se si sentisse in grado di gestire la situazione. Maria Lúcia Amaral ha risposto con fermezza, sottolineando il suo impegno: “Due mesi fa ho fatto un giuramento di fedeltà, non tradirò quel giuramento dimettendomi.” La ministra ha affrontato critiche riguardo al rifiuto del governo di richiedere assistenza internazionale e alla decisione di dichiarare lo stato di allerta senza attivare lo stato di emergenza. Questa scelta ha suscitato anche le lamentele di José Luís Carneiro, attuale segretario del Partito socialista, che si trova all’opposizione ma ha ricoperto in passato il ruolo di ministro degli Interni nell’ultimo governo guidato da António Costa.
Incendi e situazione critica nel nord del Portogallo
La situazione sul territorio rimane critica, in particolare nel nord del Portogallo, dove diverse aree sono in fiamme sin dall’inizio di agosto. Secondo le informazioni fornite dalla Protezione Civile, attualmente ci sono 41 incendi attivi che coinvolgono circa 3.700 Vigili del fuoco e 1.220 mezzi di soccorso. L’incendio più grave si trova nella provincia di Arganil, a circa 60 chilometri da Coimbra, dove oltre 800 pompieri sono impegnati a combattere le fiamme che minacciano i centri abitati.