Bologna: scontri e uso di idranti durante le celebrazioni pro-Pal del 7 ottobre

Bologna: scontri e uso di idranti durante le celebrazioni pro-Pal del 7 ottobre

Il 7 ottobre 2025 ha visto una mobilitazione significativa nelle città di Torino e Bologna, dove diverse centinaia di manifestanti pro-Palestina hanno risposto all’appello dei Giovani Palestinesi per commemorare la strage avvenuta in quella data. Nonostante i divieti, i partecipanti si sono radunati in piazza del Nettuno a Bologna, dove si sono verificati scontri con le forze dell’ordine. Gli agenti, in tenuta antisommossa, hanno utilizzato idranti per disperdere i manifestanti, che hanno reagito lanciando sassi e bottiglie. La tensione è aumentata quando, al termine della manifestazione, un gruppo di giovani ha sfilato per le strade del centro, esprimendo il loro sostegno alla causa palestinese.

Scontri a Bologna

In serata, la situazione a Bologna è degenerata quando i manifestanti hanno tentato di radunarsi in Via Rizzoli, vicino a Piazza Maggiore. Gli agenti di polizia, già in allerta per la manifestazione, hanno cercato di contenere la folla, ma le tensioni sono esplose. Alcuni manifestanti hanno iniziato a lanciare oggetti, mentre le forze dell’ordine hanno risposto con cariche per disperdere i gruppi che si erano radunati in Piazza del Nettuno. La polizia ha dovuto affrontare una situazione difficile, con diversi giovani che hanno cercato di sfuggire all’assalto, sparpagliandosi tra Via Venturin, Via Oberdan e Via Righi, mentre un ragazzo incappucciato è stato arrestato dalla Digos.

Manifestazione a Torino

Contemporaneamente, a Torino, il corteo pro-Palestina ha visto la partecipazione di circa seimila persone, radunate grazie al coordinamento Torino per Gaza. Il serpentone di manifestanti ha attraversato il quartiere Barriera di Milano, dirigendosi verso il centro della città. Durante il percorso, molti residenti hanno applaudito dai balconi, mostrando segni di solidarietà. Tuttavia, un momento di tensione è emerso nei pressi di Piazza Vittorio Veneto, dove alcuni manifestanti con il volto coperto hanno minacciato la polizia, ma la situazione è stata rapidamente de-escalata grazie all’intervento di altri partecipanti che hanno invitato alla calma.

Misure di sicurezza e preoccupazioni del governo

La giornata del 7 ottobre è stata caratterizzata da un elevato stato di allerta da parte delle forze dell’ordine, a seguito delle recenti manifestazioni che avevano portato a scontri violenti. Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi aveva esortato a non “macchiare la ricorrenza di una grande tragedia”, ma le celebrazioni sono proseguite nonostante i divieti. Le misure di sicurezza sono state intensificate attorno a obiettivi sensibili, come sinagoghe e sedi diplomatiche, a causa della preoccupazione per possibili atti di violenza. Il monitoraggio degli ambienti antagonisti è stato potenziato, in particolare nei confronti di gruppi che hanno già dimostrato comportamenti violenti in passato.

Commemorazione e iniziative a Milano

Il 7 ottobre è una data che porta con sé un forte significato per le comunità ebraiche, che hanno rinviato la loro commemorazione ufficiale a domenica 12 ottobre, per rispetto della festività di Sukkot. A Milano, in piazza San Carlo, si è tenuto un flash mob per onorare le vittime del massacro, mentre l’associazione Setteottobre ha lanciato una campagna di comunicazione per mantenere viva la memoria degli eventi tragici, utilizzando un QR code per condividere informazioni sul massacro. La giornata ha messo in evidenza le tensioni sociali e politiche che continuano a permeare il dibattito pubblico, con un forte richiamo alla necessità di ricordare e riflettere su quanto accaduto.

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