Bolsonaro e il figlio accusati di ostruzione della giustizia in Brasile

La Polizia Federale del Brasile accusa Jair Bolsonaro e suo figlio di ostruzione della giustizia in un’inchiesta su un presunto colpo di Stato, con prove recuperate da messaggi audio.

La Polizia Federale del Brasile ha formalmente accusato l’ex presidente Jair Bolsonaro e suo figlio, il deputato Eduardo Bolsonaro, per tentativo di ostruzione della giustizia nell’ambito di un’inchiesta che riguarda un presunto tentativo di colpo di Stato. Questa notizia è stata riportata dal sito G1 del gruppo Globo, che ha evidenziato che tale decisione è contenuta in un rapporto presentato alla Corte Suprema del Brasile (STF).

Perquisizione di silas malafaia

Nella stessa giornata, il pastore evangelico Silas Malafaia, noto sostenitore di Bolsonaro, è stato oggetto di una perquisizione personale all’aeroporto Galeão di Rio de Janeiro, dove era appena atterrato dopo un volo proveniente da Lisbona. Successivamente, Malafaia è stato condotto presso la sede della Polizia Federale per testimoniare, durante la quale gli sono stati sequestrati il cellulare, il passaporto e altri materiali non specificati.

Prove recuperate dal cellulare

Il rapporto della Polizia ha rivelato che dal cellulare di Jair Bolsonaro sono stati recuperati messaggi audio e conversazioni con Malafaia ed Eduardo Bolsonaro, precedentemente cancellati. Gli inquirenti sostengono che tali prove dimostrerebbero tentativi di intimidire le autorità brasiliane e ostacolare le indagini sul presunto complotto golpista. Tra i messaggi recuperati, ci sarebbero anche discussioni tra Bolsonaro e i suoi alleati riguardo a un possibile ricorso all’asilo politico presso il presidente argentino Javier Milei.

Avvio dell’inchiesta e detenzione domiciliare

L’inchiesta è stata avviata a maggio su richiesta della Procura Generale (PGR), che aveva messo in luce il coinvolgimento di Eduardo Bolsonaro nella ricerca di sanzioni contro i ministri della Corte Suprema brasiliana presso il governo degli Stati Uniti. Questa situazione ha portato all’apertura di un procedimento contro Jair Bolsonaro, il quale è già sottoposto a detenzione domiciliare per violazione di ordini giudiziari emessi dal giudice Alexandre de Moraes. Quest’ultimo ha deciso di prorogare l’indagine per ulteriori 60 giorni, evidenziando la necessità di ulteriori accertamenti.

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