Colombia: liberazione dell’ex presidente Álvaro Uribe dopo la detenzione

La Sala Penale di Bogotá ordina la liberazione di Álvaro Uribe, annullando la detenzione domiciliare per frodi processuale e corruzione, suscitando reazioni contrastanti nel paese.

La Sala Penale del Tribunale Superiore di Bogotá ha disposto oggi, 15 gennaio 2025, la liberazione immediata dell’ex presidente colombiano Álvaro Uribe Vélez, annullando così la sua detenzione domiciliare, imposta il 1° agosto 2023 a seguito di una condanna di primo grado a 12 anni per frodi processuale e corruzione.

Il tribunale ha evidenziato che la restrizione della libertà non era giustificata, sottolineando come Uribe avesse sempre risposto alle convocazioni della giustizia e avesse potuto difendersi in libertà. Questa decisione arriva dopo che la difesa di Uribe ha presentato un’azione di tutela per salvaguardare i diritti fondamentali di dignità, libertà e presunzione di innocenza.

La condanna e l’appello

La condanna di primo grado, che prevedeva 12 anni di reclusione per frodi processuale e corruzione, era stata impugnata dalla difesa di Uribe, che l’aveva definita “errata e ingiusta”. La Sezione Penale della Corte Superiore di Bogotá ha ritenuto che la detenzione non rispettasse i criteri di necessità, proporzionalità e ragionevolezza. Secondo le informazioni diffuse dai principali media colombiani, questa decisione ha generato reazioni contrastanti nel paese.

Reazioni alla decisione del tribunale

Il senatore Iván Cepeda, che è parte lesa nell’indagine per manipolazione di falsi testimoni, ha commentato la sentenza affermando di rispettarla, ma di non condividerla. “Noi vittime abbiamo sempre rispettato le decisioni giudiziarie. Ci atteniamo a questa, ma non la condividiamo”, ha dichiarato Cepeda.

Nel frattempo, Álvaro Uribe, che si trovava agli arresti domiciliari nella sua residenza di Rionegro, torna ora libero in attesa dell’esito dell’appello. La situazione continua a suscitare dibattiti accesi tra sostenitori e oppositori dell’ex presidente, rivelando una spaccatura nel panorama politico colombiano.

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