Messico, Stati Uniti estendono fino al 20 ottobre il blocco dei fondi su tre banche

Il FinCEN proroga le scadenze per tre banche messicane per combattere il riciclaggio di denaro legato al traffico di oppioidi, garantendo la cooperazione con il governo messicano.

Il 20 ottobre 2025 segnerà una data cruciale per il settore finanziario, poiché il Financial Crimes Enforcement Network (FinCEN), parte del Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti, ha deciso di estendere le scadenze relative a recenti ordinanze. Queste ordinanze, emesse il 25 giugno 2025, impongono divieti sulla trasmissione di fondi legati a tre istituti bancari messicani: CIBanco, Intercam Banco e Vector Casa de Bolsa.

Decisione di proroga delle scadenze

Secondo le informazioni rilasciate oggi sul sito ufficiale di FinCEN, le tre banche sono classificate come una “preoccupazione primaria” per il rischio di riciclaggio di denaro associato al traffico illecito di oppioidi. Questa valutazione si basa sulle disposizioni del Fentanyl Sanctions Act e del FEND Off Fentanyl Act, due leggi bipartisan recentemente approvate a Washington, che mirano a combattere il traffico di fentanyl, una sostanza che ha causato migliaia di decessi negli Stati Uniti.

Obiettivi della proroga

La decisione di prorogare le scadenze ha come obiettivo quello di permettere ai tre istituti di conformarsi alle nuove restrizioni senza dover interrompere immediatamente le loro operazioni. Il Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti ha anche evidenziato l’importanza della cooperazione con il governo messicano, sottolineando che tali sforzi sono volti a proteggere le istituzioni finanziarie e le economie da attività criminali legate ai cartelli e al riciclaggio di denaro.

Impegno per la sicurezza finanziaria

Questa misura è parte di un impegno più ampio per garantire la sicurezza del sistema finanziario e per contrastare le attività illecite che minacciano la stabilità economica. La situazione attuale evidenzia la necessità di una vigilanza continua e di un approccio coordinato tra gli Stati Uniti e il Messico per affrontare efficacemente la crisi degli oppioidi e le sue implicazioni finanziarie.

Add a comment

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *