Il generale brasiliano Mario Fernandes, ex segretario esecutivo della Segreteria generale della Presidenza durante il governo di Jair Bolsonaro, è stato interrogato oggi, 12 gennaio 2025, riguardo al controverso documento intitolato “Pugnale verde e giallo“. Questo piano, secondo quanto riportato dai principali media brasiliani, prevedeva l’assassinio del presidente Luiz Inácio Lula da Silva, del vicepresidente Geraldo Alckmin e del ministro Alexandre de Moraes.
Dettagli sull’interrogatorio
Fernandes ha spiegato durante l’interrogatorio che il file digitale rappresentava un suo pensiero, un’analisi della situazione e una valutazione dei rischi che aveva deciso di digitalizzare. “Questo file digitale non è altro che un mio pensiero che è stato digitalizzato. Un compendio di dati, uno studio della situazione mio, un’analisi dei rischi che ho fatto e per abitudine ho deciso di digitalizzare”, ha dichiarato il generale.
Indagini della polizia federale
Le indagini condotte dalla Polizia federale hanno rivelato che Fernandes ha stampato tre copie del documento presso il Palazzo del Planalto. Successivamente, dopo circa 40 minuti, avrebbe fatto ingresso nel Palazzo dell’Alvorada, residenza ufficiale del presidente, dove si trovavano Jair Bolsonaro e il tenente colonnello Mauro Cid, suo assistente.
Conoscenza del piano da parte di Bolsonaro
Dalle indagini è emerso che Bolsonaro era a conoscenza del piano, tuttavia, Fernandes ha negato di aver presentato il documento all’ex presidente. “Impossibile. Ho stampato per leggere su carta, per non affaticare la vista. Dopo di ciò, l’ho strappato. Questo orario è stato una coincidenza rispetto al mio incarico amministrativo e logistico come segretario esecutivo. Non ho condiviso questo file con nessuno”, ha affermato il generale.
Stampa del piano e modifiche
Inoltre, Fernandes ha dichiarato di non ricordare di aver stampato più di una copia del piano, sostenendo che potrebbe essere stata una “configurazione della stampante”. Riguardo a un’altra stampa effettuata in un momento successivo, ha spiegato di averlo fatto perché aveva avuto una “nuova idea” e aveva modificato il file originale.
Ascolto dalla Corte suprema
Oggi il generale è stato ascoltato dalla Corte suprema del Brasile nell’ambito del processo contro il cosiddetto nucleo 2 dell’organizzazione di cui fa parte. La Procura generale ha affermato che questo gruppo avrebbe pianificato un colpo di Stato, con l’intento di assassinare Lula il 15 dicembre 2022 attraverso un avvelenamento, per impedire l’insediamento del presidente, avvenuto il 1 gennaio 2023.