L’Esercito israeliano ha confermato, nella mattinata del 4 giugno 2025, che i suoi aerei da combattimento hanno effettuato attacchi mirati contro obiettivi militari del regime siriano, situati nella regione meridionale della Siria. Questa azione è stata intrapresa in risposta al lancio di razzi verso il territorio israeliano, avvenuto il giorno precedente.
Le dichiarazioni dell’esercito israeliano
In un comunicato ufficiale diffuso attraverso il canale Telegram, le Forze di Difesa israeliane (IDF) hanno affermato che “il regime siriano è responsabile della situazione attuale in Siria e continuerà a subire le conseguenze finché le attività ostili dal suo territorio non cesseranno”. Le IDF hanno ribadito il loro impegno a “operare contro ogni minaccia allo Stato di Israele“, sottolineando la determinazione di Tel Aviv a proteggere la propria sovranità e sicurezza nazionale.
Contesto degli attacchi
L’azione militare di ieri segue una serie di attacchi che, secondo l’Osservatorio siriano per i diritti umani, hanno avuto luogo nel sud della Siria. La tensione tra Israele e Siria è storicamente alta, con frequenti scambi di colpi e attacchi aerei da parte di Israele, mirati a colpire obiettivi legati a gruppi militanti e al regime di Bashar al-Assad. Le IDF hanno frequentemente giustificato le loro operazioni come necessarie per prevenire attacchi contro il territorio israeliano e per neutralizzare la presenza di forze ostili lungo il confine.
Reazioni internazionali
Le operazioni militari di Israele non sono passate inosservate a livello internazionale. Le reazioni variano, con alcuni paesi che sostengono il diritto di Israele alla difesa, mentre altri criticano le azioni come una violazione della sovranità siriana. La comunità internazionale continua a monitorare la situazione, preoccupata per l’escalation del conflitto e le sue ripercussioni sulla stabilità regionale. La questione siriana rimane complessa, con molteplici attori coinvolti e interessi contrastanti che complicano ulteriormente il panorama geopolitico.
Le IDF, nel loro comunicato, hanno chiarito che continueranno a seguire da vicino la situazione e a rispondere prontamente a qualsiasi minaccia percepita. La tensione continua a crescere nella regione, con la popolazione civile che vive in uno stato di incertezza e paura a causa dei conflitti armati che la circondano.