Israele lancia un attacco contro gli Houthi in Yemen dopo Doha

Il conflitto tra Israele e Hamas si intensifica con attacchi aerei in Yemen e Qatar, mentre Netanyahu affronta critiche internazionali e la situazione a Gaza si aggrava.

Il conflitto tra Israele e Hamas continua a intensificarsi, con sviluppi significativi che si sono verificati nelle ultime ore. Il 24 ottobre 2025, l’esercito israeliano ha attuato un’operazione aerea in Yemen, colpendo obiettivi strategici legati agli Houthi. Questo attacco è avvenuto a sole 24 ore dall’operazione audace a Doha, dove 12 aerei da combattimento dell’Aeronautica israeliana (IAF) hanno percorso 2.350 chilometri per bombardare campi militari, un deposito di carburante e il quartier generale del dipartimento di propaganda degli Houthi a Sanaa e in altre località. Il bilancio, secondo il ministero della Salute yemenita, è di almeno 35 vittime e 131 feriti.

Le dichiarazioni di Netanyahu e le reazioni internazionali

Il primo ministro israeliano, Benyamin Netanyahu, ha affrontato le critiche internazionali riguardo all’attacco in Qatar. In un video diffuso in lingua inglese, ha accusato i leader mondiali di ipocrisia, sottolineando l’importanza della lotta contro il terrorismo, in particolare alla vigilia del 7 ottobre, data che segna un evento significativo per Israele. “Gli Stati Uniti hanno perseguito i terroristi ovunque, in Pakistan e Afghanistan, e tutti applaudivano. Noi stiamo facendo lo stesso in Qatar“, ha affermato. Netanyahu ha quindi lanciato un avvertimento alle nazioni che ospitano terroristi, esortandole a espellerli o consegnarli alla giustizia, altrimenti Israele interverrà nuovamente.

In precedenza, Netanyahu aveva avuto colloqui telefonici con Donald Trump, evidenziando la tensione crescente in Israele e il pessimismo riguardo all’esito del raid contro i leader di Hamas a Doha. Fonti della sicurezza israeliana hanno espresso dubbi sul successo dell’operazione, con notizie dall’Iran che indicano come i leader di Hamas siano riusciti a sfuggire ai bombardamenti spostandosi in un’altra stanza durante l’ora della preghiera, lasciando i telefoni cellulari nella sala dei negoziati.

Il bilancio dell’attacco e le conseguenze in Gaza

Nonostante le voci di un possibile fallimento dell’operazione, il quotidiano saudita Asharq Al-Awsat ha riportato che due alti funzionari di Hamas sono rimasti feriti, uno dei quali in modo grave. Entrambi sono stati trasferiti in un ospedale privato sotto stretto controllo. Durante l’attacco a Doha, a 1.800 chilometri da Israele, sono stati utilizzati 15 caccia che hanno lanciato 12 missili al di fuori dello spazio aereo qatariota, probabilmente dal Golfo. Alcuni media internazionali hanno suggerito che il Qatar potesse essere stato informato dell’attacco, dato che il sistema di difesa aereo americano non ha attivato le sirene d’allerta. Il primo ministro qatariota, al-Thani, ha dichiarato che i radar non avevano rilevato gli attacchi israeliani e ha avviato azioni legali contro Netanyahu.

Il presidente israeliano, Isaac Herzog, ha rivelato che l’obiettivo principale del raid era Khalil al-Hayya, il capo negoziatore di Hamas, accusato di ostacolare un accordo di cessate il fuoco e la liberazione degli ostaggi a Gaza. Nel frattempo, il primo ministro del Qatar ha comunicato alla CNN che Doha sta riconsiderando il proprio ruolo di mediatore nei negoziati, dichiarando di non essere disponibile a continuare in questo senso. A Gaza, l’IDF ha demolito la torre Tayba, il quinto edificio abbattuto in pochi giorni, mentre il comandante militare di Hamas, Izz al-Din Haddad, ha ordinato ai miliziani di rimanere a Gaza City e prepararsi a una lunga battaglia. La popolazione civile, nel frattempo, sta evacuando, con una stima di 150.000 residenti già spostati verso il sud della Striscia.

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