“Il popolo ha parlato. In America è necessario un nuovo partito politico che rappresenti l’80% della popolazione! E questo è esattamente il consenso che si è registrato”. Queste le parole di Elon Musk, che ha condiviso i risultati di un sondaggio a cui hanno partecipato circa 6 milioni di votanti. Il miliardario ha anche suggerito il nome per il nuovo partito: “The America Party”.
Donald Trump non ha ancora preso una decisione riguardo ai numerosi contratti governativi che le aziende di Musk hanno in corso. “Riesamineremo tutto, sono somme considerevoli”, ha dichiarato il presidente degli Stati Uniti. “Si tratta di ingenti sussidi, dobbiamo analizzare la situazione e faremo ciò che è giusto per lui e per il Paese”, ha aggiunto.
Il giorno dopo il confronto con Musk, Trump ha intensificato le sue critiche. “È completamente impazzito”, ha affermato il presidente in un’intervista con ABC News. Trump ha anche rivelato che Musk desidera parlare con lui, ma lui “non è interessato”.
La Casa Bianca ha definito “episodio sfortunato” le accuse di Musk, secondo cui Trump sarebbe presente “negli archivi di Epstein”. La portavoce stampa Karoline Leavitt ha dichiarato alla CNN: “Questo è un episodio spiacevole per Elon, che non è soddisfatto del ‘One Big Beautiful Bill’ perché non include le politiche che desiderava. Il presidente è focalizzato sull’approvazione di questa legge storica e sul rendere nuovamente grande il nostro Paese”.
“Non mi preoccupo affatto di Elon Musk. Ha un problema. Quel poveretto ha un problema”. Così ha commentato Trump durante una conversazione telefonica con la CNN.
Elon Musk ha subito una perdita di 33 miliardi di dollari nel suo patrimonio netto in un solo giorno, a seguito della controversia con Trump. Questa informazione è stata riportata dal Bloomberg Billionaire Index. Nonostante ciò, Musk rimane la persona più ricca del mondo, con un patrimonio netto di 335 miliardi di dollari, ma Bloomberg sottolinea che si tratta di una delle perdite più significative mai registrate.
Nel frattempo, Musk ha lasciato intendere che una riconciliazione con Trump sarebbe nel migliore interesse degli Stati Uniti, rispondendo a un post su X del gestore di hedge fund Bill Ackman, noto sostenitore di Trump, che esortava i due a “fare pace per il bene del nostro grande Paese”. “Non hai torto”, ha risposto il fondatore di Tesla e SpaceX.
Analisi dello scontro tra Trump e Musk
Nel contesto del conflitto sui social media tra Donald Trump ed Elon Musk, due figure di spicco del panorama mediatico, il sentiment positivo nelle conversazioni globali pende a favore di Musk, con un indice del 33%, mentre Trump si attesta al 23%. Limitando l’analisi alle conversazioni statunitensi, il sentiment positivo per Musk raggiunge il 37,8%, contro il 13,9% di Trump. Questi dati provengono da un’analisi condotta dalla società di ricerca Arcadia, che ha monitorato le menzioni di Trump e Musk dal 3 al 6 giugno. L’analisi ha anche preso in considerazione il sentiment negativo, che si attesta globalmente al 66,9% per Musk e al 77,1% per Trump; negli Stati Uniti, il sentiment negativo per Musk è del 66,2% e per Trump del 86,1%.
Arcadia ha condotto un’analisi dettagliata del profilo di Musk su X, la piattaforma che possiede, dal 4 al 6 giugno, confrontando i dati con i tre giorni precedenti. I risultati hanno mostrato una diminuzione del 12% nelle pubblicazioni di Musk, ma un incremento delle interazioni del 6,3%, con un aumento dei commenti del 70%, indicativo di un forte desiderio da parte dei follower di partecipare alla discussione. Inoltre, il numero di nuovi iscritti al suo canale è cresciuto di circa 500.000 unità, per la precisione 498.000. Secondo Arcadia, i follower di Musk hanno mostrato un lieve calo dell’1,3% nel coinvolgimento, ma continuano a voler interagire, aumentando i commenti sui suoi post.
Trump, dal canto suo, ha utilizzato il suo social media Truth per rispondere alle critiche di Musk. I tre post in cui ha replicato hanno ottenuto una media di 56.000 reazioni, mentre la media standard dei suoi post era di circa 12.000. Arcadia conclude che, in questo scontro tra l’imprenditore e il presidente, un terzo vincitore è emerso: Google, che ha registrato picchi di ricerca su Musk e Trump sia negli Stati Uniti che a livello globale.