Per Putin, l’escalation militare rappresenta la scelta più vantaggiosa, Trump resta passivo

Per Putin, l’escalation militare rappresenta la scelta più vantaggiosa, Trump resta passivo

Quaranta missili e 580 droni hanno colpito l’Ucraina nella notte tra il 4 e il 5 marzo 2025, causando tre vittime e decine di feriti. Questo ennesimo attacco ha nuovamente messo in luce la drammaticità del conflitto, in un contesto dove le speranze di una risoluzione diplomatica sembrano affievolirsi.

La polonia e la massima prontezza

La Polonia ha alzato i propri jet in stato di “massima prontezza” a seguito dell’intensificarsi delle operazioni militari. La tensione è palpabile, specialmente dopo il recente sconfinamento di aerei da combattimento russi in Estonia. Mosca ha smentito le accuse di violazione dello spazio aereo estone, ma per la NATO si tratta di una provocazione evidente da parte di Vladimir Putin. L’alleanza occidentale ritiene che il presidente russo stia testando la reazione del mondo occidentale di fronte alla crescente minaccia militare. Secondo fonti di Bloomberg, citando informazioni del Cremlino, Putin avrebbe interpretato i recenti tentennamenti di Donald Trump come un segnale che l’escalation militare potrebbe essere l’unico modo per indurre l’Ucraina a negoziare secondo le sue condizioni.

Incontro tra trump e putin

Le fonti a Mosca indicano che l’incontro tra Trump e Putin in Alaska ha convinto il leader russo della mancanza di interesse dell’ex presidente americano a intervenire nel conflitto. Da quel momento, le forze russe hanno intensificato gli attacchi contro obiettivi sia militari che civili in Ucraina, continuando a concentrare i bombardamenti sulla rete energetica e su altre infrastrutture vitali di Kiev. Questo approccio strategico sembra mirato a costringere l’Ucraina a cedere su questioni finora respinte dal presidente Zelensky.

Reazione di trump e stallo occidentale

Di fronte a questa situazione, Trump ha espresso la sua “delusione” nei confronti di Putin, minacciando di adottare “sanzioni significative” contro l’economia russa. Tuttavia, finora, non ha messo in atto misure concrete, preferendo che siano i Paesi europei a prendere l’iniziativa, interrompendo gli acquisti di petrolio russo e imponendo dazi a Cina e India per le loro transazioni con Mosca. Questa posizione ha generato uno stallo sulla reazione occidentale, con Zelensky che ha manifestato la sua frustrazione, affermando che legare le sanzioni americane alla richiesta di azioni europee significa “ridurre la pressione su Putin“.

Appello di zelensky all’europa

Il presidente ucraino ha sottolineato l’urgenza di misure concrete, esortando “tutta l’Europa“, inclusi Ungheria e Slovacchia, a unirsi agli sforzi per sanzionare Mosca. Questi due Paesi, pur essendo alleati di Trump, hanno finora rifiutato di interrompere i legami energetici con la Russia.

Incontro tra zelensky e trump a new york

Zelensky si prepara a incontrare Trump a New York la prossima settimana, in occasione dell’Assemblea generale dell’ONU. L’obiettivo sarà quello di ottenere impegni più chiari sulle sanzioni contro Mosca e chiarire quali garanzie di sicurezza gli Stati Uniti siano disposti a fornire in un eventuale accordo di pace. Nel frattempo, la guerra continua a imperversare in Ucraina, con le forze russe che avanzano al fronte.

Attacchi russi e risposta di kiev

Nell’ultima giornata, gli attacchi russi hanno causato morti e feriti nelle regioni di Dnipropetrovsk, Kiev, Khmelnytsky, Odessa e Mykolaiv. Zelensky ha denunciato su social media che “ogni attacco di questo tipo non risponde a una necessità militare, ma fa parte di una strategia russa deliberata per terrorizzare i civili e distruggere le nostre infrastrutture“. In risposta, Kiev ha colpito gli impianti energetici russi, effettuando raid su due raffinerie nelle regioni di Saratov e Samara.

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