Ricostruite le prime reazioni chimiche avvenute nell’universo primordiale

Le prime reazioni chimiche post-Big Bang replicate in laboratorio offrono nuove prospettive sulla formazione delle stelle e sull’universo primordiale, secondo i ricercatori dell’Istituto Max Planck.

Le prime reazioni chimiche che si sono verificate dopo il Big Bang sono state finalmente replicate in laboratorio, in condizioni che richiamano quelle dell’universo primordiale. Questo straordinario risultato, fondamentale per comprendere la sequenza di eventi che ha portato alla formazione delle prime stelle, è stato documentato in un articolo pubblicato sulla rivista Astronomy & Astrophysics dai ricercatori dell’Istituto Max Planck per la fisica nucleare, situato in Germania.

Un esperimento innovativo

L’esperimento è stato realizzato grazie a uno strumento unico al mondo, progettato per analizzare le reazioni molecolari e atomiche in condizioni simili a quelle del cosmo. Questo dispositivo, noto come anello di accumulo criogenico (Cryogenic Storage Ring), si trova presso l’Istituto Max Planck di Heidelberg. Si tratta di un anello specializzato per immagazzinare e mantenere fasci di particelle ad alta energia a temperature estremamente basse, appena sopra lo zero assoluto.

Questa infrastruttura avanzata ha permesso ai ricercatori di riprodurre le reazioni chimiche generate dalla prima molecola dell’universo primordiale, il ione idruro di elio HeH+. Questa molecola si forma attraverso la fusione di un atomo di elio neutro con un atomo di idrogeno ionizzato. Tali reazioni sono state determinanti per l’emergere dell’idrogeno molecolare (H2), che è la molecola più abbondante nell’universo e rappresenta la materia fondamentale da cui nascono le stelle.

Risultati sorprendenti

L’esperimento ha fornito l’opportunità di esaminare le interazioni tra lo ione idruro di elio e il deuterio, un isotopo dell’idrogeno caratterizzato dalla presenza di un neutrone in più nel nucleo. I risultati ottenuti hanno rivelato che la velocità di questa reazione non diminuisce con il calo della temperatura, un aspetto inaspettato che suggerisce un ruolo più significativo di quanto si pensasse inizialmente nella chimica dell’universo primordiale durante la fase di raffreddamento.

Queste scoperte non solo arricchiscono la nostra comprensione delle prime fasi dell’universo, ma offrono anche nuove prospettive per esplorare la formazione delle strutture cosmiche. La ricerca condotta dai team dell’Istituto Max Planck rappresenta un passo importante verso la ricostruzione dei processi chimici che hanno plasmato il nostro universo, permettendo di avvicinarsi sempre di più alla comprensione delle origini stellari.

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