L’eco del caso di Jeffrey Epstein continua a influenzare l’attività politica di Donald Trump, generando tensioni all’interno della Casa Bianca. Il 5 gennaio 2025, il Wall Street Journal ha rivelato l’esistenza di una lettera datata 2003, scritta dal presidente all’ex finanziere in occasione del suo cinquantesimo compleanno. Questo documento, considerato osceno e ambiguo, mette in luce i legami tra i due uomini e ha scatenato la reazione furiosa di Trump. Dopo aver tentato senza successo di impedire la pubblicazione, il presidente ha avviato un’azione legale contro il Wall Street Journal, News Corp e il magnate dei media Rupert Murdoch, accusandoli di diffamazione.
Contesto della lettera controversa
La lettera controversa ha attirato l’attenzione non solo per il suo contenuto, ma anche per il contesto in cui è emersa. Trump ha dichiarato: “È un fake, non l’ho scritta io. Non sono le mie parole”, subito dopo la pubblicazione della missiva. In un post sul suo social media Truth, ha espresso il desiderio di vedere Murdoch testimoniare in tribunale, definendo l’eventualità “un’esperienza interessante”. Per chiarire la situazione, ha incaricato la ministra della Giustizia della Florida, Pam Bondi, di rilasciare “qualsiasi testimonianza pertinente del gran giurì”, riferendosi ai documenti relativi al caso Epstein. Tuttavia, esperti legali avvertono che le possibilità che un giudice autorizzi la pubblicazione di tali testimonianze sono limitate, e anche se ciò avvenisse, si tratterebbe solo di una frazione dei documenti già in possesso delle autorità.
Reazione di Trump e attacchi ai Democratici
La reazione di Trump non si è limitata alla causa legale. Il presidente ha anche sferrato attacchi contro i Democratici, accusandoli di aver creato una “bufala Epstein“. “Se c’era una prova schiacciante su Epstein, perché non l’hanno usata?”, ha chiesto, sottolineando che i Democratici hanno avuto accesso ai dossier per anni senza trovare nulla di significativo. La lettera, caratterizzata da un’immagine di una donna nuda e dalla firma di Trump, ha colpito la Casa Bianca in un momento in cui le polemiche sul caso Epstein erano già in fermento. I sostenitori di Trump, parte del movimento Maga, hanno chiesto maggiore trasparenza e hanno respinto le conclusioni dell’indagine federale, la quale ha affermato che non esiste una “lista clienti” di Epstein, deceduto in carcere nel 2019.
Difesa di Trump e reazioni dai sostenitori
Mentre i media americani lodano il Wall Street Journal per il suo coraggio nel pubblicare la lettera, i sostenitori di Trump, guidati da Steve Bannon, si sono uniti in difesa del presidente, considerato vittima di fake news. “Finalmente siamo in offensiva. Trump ne ha avuto abbastanza e ora sta attaccando i suoi veri nemici”, ha affermato Bannon in un’intervista. Anche Laura Loomer, una figura di spicco tra i sostenitori di destra, ha espresso scetticismo riguardo alla lettera, affermando che non riflette il linguaggio tipico di Trump. Elon Musk, pur non schierandosi completamente con il presidente, ha messo in dubbio l’autenticità del documento, suggerendo che potrebbe contenere informazioni compromettenti per Trump e Bannon.
Situazione in evoluzione
La situazione continua a evolversi, con il presidente che cerca di riprendere il controllo della narrativa mentre le polemiche si intensificano.