Rivelato uno dei segreti fondamentali per la rigenerazione cellulare

Scoperta la molecola Hand2 negli axolotl, fondamentale per la rigenerazione dei tessuti e potenzialmente applicabile alla medicina rigenerativa umana.

Scoperta una delle chiavi fondamentali per la rigenerazione dei tessuti, una molecola che gioca un ruolo cruciale nel determinare la posizione delle cellule e nel favorire la ricrescita delle zampe negli axolotl, piccole salamandre originarie del Messico che si trovano in pericolo di estinzione. Lo studio, pubblicato il 2 marzo 2025 sulla rivista Nature, è guidato da Elly Tanaka, ricercatrice presso l’Istituto di Biotecnologie Molecolari di Vienna. Questa scoperta potrebbe avere rilevanti applicazioni nel campo della medicina rigenerativa per l’uomo. Gli axolotl, che abitano stagni e mostrano comportamenti aggressivi tra loro, possono perdere arti nel corso della vita, ma grazie a un processo evolutivo unico, sono in grado di rigenerare gli arti amputati, anche più volte.

Meccanismo di rigenerazione negli axolotl

Il meccanismo alla base della rigenerazione degli arti negli axolotl è oggetto di studio da tempo. È stata identificata l’importanza di due segnali molecolari, noti come FGF8 e Shh, che attivano rispettivamente le cellule staminali della parte anteriore e posteriore della zampa. Tuttavia, rimaneva da chiarire come le varie parti del corpo potessero avere consapevolezza della loro posizione. Attraverso l’analisi dell’attività genomica delle cellule degli axolotl, i ricercatori hanno scoperto una nuova molecola denominata Hand2, la quale è particolarmente interessante poiché è presente anche nel corpo umano. La comprensione della sua funzione potrebbe aprire la strada a future possibilità di rigenerazione dei tessuti nell’organismo umano.

Funzione di Hand2 nella rigenerazione

Leo Otsuki, primo autore dello studio, ha dichiarato che “Hand2 ha catturato la nostra attenzione perché è espressa nel punto giusto per fungere da indicatore di posizione“. Attraverso una serie di esperimenti in laboratorio, è emerso che in condizioni normali, Hand2 viene espressa a livelli bassi solo dalle cellule della zona anteriore dell’arto, fungendo da segnale costante per indicare la parte del corpo. In caso di lesioni, tuttavia, il segnale viene amplificato, facilitando l’attivazione di Shh e FGF8, i quali innescano il processo di rigenerazione.

Implicazioni future della scoperta

Una volta completata la rigenerazione dell’arto, i livelli di Hand2 ritornano a valori normali, assicurando una memoria stabile della posizione delle cellule e preparandole per eventuali cicli futuri di lesione e rigenerazione. La scoperta di Hand2 rappresenta un passo significativo nella comprensione dei processi rigenerativi e potrebbe avere un impatto notevole sulla medicina rigenerativa umana.

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