Il conflitto in Siria continua a mietere vittime in modo drammatico. I recenti scontri nella provincia di Sweida, iniziati domenica 13 luglio 2025, hanno portato a un bilancio tragico di oltre 350 morti, secondo quanto riportato dall’Osservatorio siriano per i diritti umani, un’organizzazione con sede nel Regno Unito.
Situazione a Sweida
La situazione a Sweida si è deteriorata rapidamente, coinvolgendo diversi gruppi armati e causando una grave crisi umanitaria. Tra le vittime, l’Osservatorio ha confermato la morte di 79 combattenti drusi e 55 civili. Di questi ultimi, ben 27 sono stati uccisi in esecuzioni sommarie eseguite da membri dei ministeri della Difesa e dell’Interno siriani. Il numero delle vittime include anche 189 membri del personale governativo e 18 combattenti beduini, evidenziando la complessità e la brutalità del conflitto.
Aumento della violenza
La provincia di Sweida, storicamente nota per la sua popolazione drusa, ha visto un aumento della violenza in seguito all’intensificarsi delle tensioni tra le forze governative e i gruppi di opposizione. Gli scontri sono stati caratterizzati da un uso massiccio della forza, con bombardamenti e attacchi aerei che hanno colpito aree densamente popolate, aggravando ulteriormente la situazione.
Operazioni militari e diritti umani
Le autorità siriane, nel tentativo di riprendere il controllo della regione, hanno intensificato le operazioni militari, ma ciò ha portato a un aumento delle vittime civili e a una crescente preoccupazione per i diritti umani. Le organizzazioni internazionali hanno condannato le violenze e hanno chiesto un immediato cessate il fuoco, sottolineando l’urgenza di un intervento umanitario per assistere le popolazioni colpite.
Crisi umanitaria in corso
Il conflitto in Siria, giunto al suo quindicesimo anno, continua a rappresentare una delle crisi umanitarie più gravi del nostro tempo, con milioni di sfollati e una situazione economica in costante deterioramento. La comunità internazionale è chiamata a prendere posizione e a lavorare per una soluzione pacifica che possa mettere fine a questa spirale di violenza.