Manifestanti danno fuoco ai cassonetti nei pressi dell’abitazione di Netanyahu

Proteste a Gerusalemme per la liberazione degli ostaggi e la cessazione delle ostilità, con manifestazioni che causano danni e tensioni attorno alla residenza del premier Netanyahu.

La mattina del 10 gennaio 2025, a Gerusalemme, ha preso avvio la ‘Giornata di disordini’, un’iniziativa volta a richiedere la liberazione degli ostaggi e la cessazione immediata delle ostilità. I manifestanti hanno dato il via alla protesta incendiando vari cassonetti nei pressi della residenza del premier Benyamin Netanyahu, creando un vero e proprio ‘anello di fuoco’ attorno al palazzo. Un focolaio è stato registrato a soli 100 metri dalla dimora ufficiale del primo ministro. Le figure di spicco della manifestazione sono Anat Engerst, madre di Matan, e Vicky Cohen, madre di Nimrod. Sebbene le manifestazioni siano iniziate spontaneamente alle 6:30 (5:30 in Italia), era previsto un raduno ufficiale alla Knesset per le ore 12:00.

Le reazioni della polizia e i danni causati

La polizia di Gerusalemme ha confermato in una nota che i roghi di cassonetti e pneumatici hanno provocato danni a diverse automobili nei quartieri di Rehavia e Givat Ram, aree vicine alla residenza del premier. Per motivi di sicurezza, gli abitanti degli edifici circostanti sono stati evacuati, sebbene non si registrino feriti tra i residenti. Le squadre dei vigili del fuoco sono intervenute prontamente per domare le fiamme.

In altre zone della Città Santa, un gruppo di dimostranti, tra cui membri dell’organizzazione ‘Fratelli e Sorelle in Armi’, si è radunato davanti all’abitazione del ministro Ron Dermer. I manifestanti hanno espresso il loro dissenso nei confronti del ministro, accusandolo di non aver ottenuto il ritorno di alcun ostaggio da quando ha assunto il ruolo di principale negoziatore per Israele. In una dichiarazione, i partecipanti alla protesta hanno descritto i colloqui come un ‘fallimento totale’, puntando il dito contro il governo per aver ceduto alle pressioni dell’estrema destra e per aver fatto naufragare una proposta di tregua accettata da Hamas.

Situazione attuale e sviluppo della protesta

Nel corso della manifestazione, alcuni partecipanti si sono asserragliati all’interno dell’edificio della Biblioteca Nazionale di Gerusalemme e sono saliti sul tetto. Le forze di polizia sono attualmente impegnate in negoziati per persuaderli a scendere. La protesta, inizialmente concentrata attorno alla residenza del premier, si sta diffondendo anche verso la zona della Knesset, dove i manifestanti continuano a far sentire la loro voce in un clima di crescente tensione.

Le manifestazioni di oggi rappresentano un momento cruciale per la società israeliana, che sta affrontando sfide significative legate alla sicurezza e alla gestione della crisi degli ostaggi. Con la popolazione sempre più mobilitata, le prossime ore potrebbero rivelarsi decisive per l’evoluzione della situazione e per le risposte del governo israeliano.

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