Sono state recentemente individuate le chiavi molecolari che consentono al parassita della malaria, noto come Plasmodium falciparum, di infiltrarsi nelle cellule umane. Questo organismo infetta annualmente oltre 200 milioni di persone nel mondo, causando più di 500.000 decessi. La scoperta riguarda una famiglia di proteine denominate Fikk, ciascuna delle quali ha un bersaglio specifico all’interno della cellula.
Ricerca e innovazione
La ricerca, pubblicata il 21 maggio 2025 sulla rivista Nature Microbiology, è stata condotta da un team del Francis Crick Institute di Londra. Questa innovazione potrebbe aprire la strada a nuovi farmaci capaci di superare il problema della resistenza, un fenomeno che ha reso sempre più inefficaci i trattamenti attuali. Le proteine Fikk presentano strutture ricorrenti che possono fungere da bersaglio ideale per farmaci in grado di colpirle simultaneamente.
Strategie di ricerca
Secondo gli scienziati Hugo Belda, del Francis Crick e dell’Istituto Gulbenkian per la medicina molecolare di Lisbona, e David Bradley dell’Università Laval in Canada, i farmaci attuali si concentrano principalmente su proteine singole, il che aumenta la probabilità di sviluppare resistenza. “Sviluppare composti in grado di colpire più proteine contemporaneamente, come quelli che inibiscono tutte le proteine Fikk, potrebbe rappresentare una strategia efficace per affrontare questo problema”, spiegano i due ricercatori, che sono i primi firmatari dello studio coordinato da Moritz Treeck.
Analisi e risultati
Per arrivare a queste conclusioni, i ricercatori hanno analizzato oltre 2.000 campioni prelevati da pazienti affetti da malaria, identificando 18 proteine essenziali per la capacità di P. falciparum di infettare i globuli rossi umani, provocando coaguli. Grazie all’utilizzo di strumenti avanzati come AlphaFold 2, un modello di intelligenza artificiale sviluppato da Google DeepMind, gli scienziati hanno potuto rivelare una regione specifica delle proteine Fikk. Qui, piccole variazioni rendono ogni proteina Fikk unica per un bersaglio specifico, mentre altre strutture rimangono costanti in tutte, rendendole vulnerabili a un farmaco unico.
Impatto della scoperta
Questa scoperta rappresenta un passo significativo nella lotta contro la malaria e potrebbe contribuire a salvare milioni di vite in tutto il mondo.