Cuba: l’oppositore Ferrer avvia sciopero della fame dopo due aggressioni

José Daniel Ferrer, prigioniero politico cubano, è in sciopero della fame dopo aver subito aggressioni nel carcere di Mar Verde, sollevando preoccupazioni per i diritti umani a Cuba.

José Daniel Ferrer, il coordinatore generale dell’Unione Patriottica di Cuba (Unpacu), ha intrapreso un sciopero della fame da tre giorni nel carcere di Mar Verde, situato a Santiago. La notizia è stata diffusa dalla famiglia di Ferrer attraverso i social media e riportata dal sito indipendente Adn Cuba.

Le aggressioni subite da Ferrer

La sorella di Ferrer, Ana Belkis, ha reso noto che il prigioniero politico ha subito due aggressioni da parte di detenuti comuni nel carcere Boniato di Mar Verde, l’ultima delle quali è avvenuta la settimana scorsa. Queste violenze hanno sollevato preoccupazioni sul trattamento riservato agli oppositori politici all’interno delle strutture carcerarie cubane.

Revoca della libertà condizionale

Il 29 aprile 2025, il governo cubano ha revocato la libertà condizionale di Ferrer, che era stato rilasciato a gennaio grazie a una mediazione della Santa Sede, per poi essere nuovamente arrestato nella sua abitazione. Ferrer ha denunciato che, al suo ingresso nel penitenziario, è stato aggredito per costringerlo a indossare l’uniforme di detenuto comune, descrivendo l’atmosfera all’interno del carcere come “peggiore che mai”.

Condanna delle aggressioni

L’Ufficio per gli Affari dell’Emisfero Occidentale del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti ha condannato le aggressioni subite da Ferrer, affermando che “le notizie riguardanti le violenze perpetrate dai teppisti del regime cubano contro Ferrer in prigione sono inorridite”. Hanno aggiunto che tali atti dimostrano come le cospirazioni del regime per rivendicare il merito nel rilascio di prigionieri siano completamente malafede.

Monitoraggio della situazione di Ferrer

La situazione di José Daniel Ferrer continua a essere monitorata con attenzione, mentre le organizzazioni per i diritti umani e i governi stranieri esprimono crescente preoccupazione per le condizioni dei prigionieri politici a Cuba e per le violazioni dei diritti umani che si verificano all’interno del sistema carcerario cubano.

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