La Serbia ha vissuto una nuova ondata di tensioni nella serata del 2 dicembre 2025, quando gli studenti hanno ripreso i blocchi stradali in diverse città del Paese. Queste manifestazioni sono una risposta all’arresto di alcuni loro colleghi, avvenuto durante gli scontri che hanno seguito una grande manifestazione antigovernativa a Belgrado. Gli studenti chiedono elezioni anticipate e hanno bloccato strade fondamentali, utilizzando cassonetti della spazzatura e altri materiali per ostacolare la circolazione.
I blocchi stradali hanno interessato i punti nevralgici della capitale, tra cui strade ad alto traffico e alcuni ponti sul fiume Sava. Durante gli interventi della polizia, i manifestanti si sono spostati rapidamente, ripetendo le azioni di protesta in altre aree della città. Non è chiaro se queste manifestazioni continueranno durante la notte, ma la determinazione dei partecipanti sembra rimanere alta.
Proteste in altre città serbe
Simili azioni di protesta si sono diffuse anche in altre località serbe, tra cui Novi Sad, Nis, Valjevo, Cacak, Subotica e Zrenjanin. Il presidente Aleksandar Vucic, che è il principale bersaglio delle critiche mosse dai manifestanti, ha espresso preoccupazione per l’eventualità che i blocchi possano estendersi a infrastrutture vitali per l’economia nazionale. Vucic ha avvertito che la risposta a tali azioni sarebbe stata severa, sottolineando l’importanza di mantenere l’operatività di luoghi come l’aeroporto di Belgrado, raffinerie, centrali elettriche e cantieri.
In una dichiarazione rilasciata all’emittente filogovernativa Informer, il presidente ha affermato che gli studenti stanno perdendo il consenso della popolazione, che si mostra sempre più frustrata per le lunghe attese e gli ingorghi causati dalle manifestazioni, specialmente durante questa fase di caldo intenso. Vucic ha anche espresso soddisfazione per il risultato del suo partito, il Partito Progressista Serbo (SNS), che ha ottenuto un successo nelle elezioni locali tenutesi il giorno precedente a Kosjeric, un comune situato a ovest di Belgrado.
Le motivazioni alla base delle manifestazioni
Le proteste in corso sono alimentate da una crescente insoddisfazione nei confronti del governo di Vucic, accusato di corruzione, mancanza di democrazia e controllo sui media. Gli studenti, in particolare, hanno assunto un ruolo di primo piano in questo movimento di contestazione, che ha guadagnato slancio negli ultimi mesi. Le manifestazioni hanno attirato l’attenzione non solo a livello locale, ma anche internazionale, con molti osservatori che seguono con interesse gli sviluppi in Serbia.
La richiesta di elezioni anticipate è diventata un tema centrale per i manifestanti, che chiedono un cambiamento radicale nella governance del Paese. La situazione attuale rappresenta una sfida significativa per il governo, che deve affrontare sia le pressioni interne sia le critiche esterne, mentre cerca di mantenere la stabilità e la sicurezza in un contesto di crescente agitazione sociale.