Dopo il rinvenimento di 383 corpi all’interno di un crematorio situato a Ciudad Juárez, località messicana al confine con gli Stati Uniti, l’Ufficio dell’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Diritti Umani ha esortato le autorità messicane a condurre un’inchiesta approfondita. La richiesta è stata formulata nel rispetto delle linee guida stabilite dal rapporto della Relazione Speciale A/HRC/56/56 riguardo alle esecuzioni extragiudiziali e in conformità con il Protocollo di Minnesota, che definisce le norme per le indagini forensi, il rispetto dei resti umani e i diritti delle famiglie coinvolte.
Richiesta di indagine approfondita
L’ufficio ONU in Messico ha sottolineato l’importanza di un’indagine “efficace” che tuteli i diritti umani delle persone decedute. È stata evidenziata la necessità di rispettare e proteggere i morti, con l’invito a sviluppare “principi guida basati sui diritti umani” per garantire una protezione adeguata ai defunti. Questo approccio mira a uniformare i vari livelli di protezione che il diritto internazionale offre ai morti, come riportato dal quotidiano messicano El Universal.
Situazione complessa e attenzione internazionale
La situazione è particolarmente complessa, coinvolgendo almeno sei agenzie di pompe funebri che operano nella zona. L’attenzione internazionale su questo caso si concentra non solo sulla necessità di giustizia per le vittime, ma anche sul rispetto dei diritti delle famiglie che cercano di ottenere verità e giustizia. La comunità internazionale osserva con attenzione le azioni delle autorità messicane, auspicando che vengano adottate misure adeguate per affrontare questa tragica scoperta e garantire che i diritti umani siano rispettati in ogni fase dell’indagine.
