Mosca prosegue la sua offensiva, la Germania annuncia ritardi per i Patriot a Kiev

La Russia intensifica le operazioni militari in Ucraina mentre Berlino annuncia ritardi nelle consegne dei missili Patriot e si intensificano le accuse sull’uso di armi chimiche.

La situazione in Ucraina continua a evolversi rapidamente, con la Russia che approfitta di un periodo di tregua per intensificare le sue operazioni militari. Il 10 luglio 2025, il ministero della Difesa russo ha annunciato la conquista di tre villaggi nelle regioni di Kharkiv, Donetsk e Zaporizhzhia. Nel contesto di questo conflitto, Berlino ha comunicato che le consegne di missili Patriot promessi a Kiev potrebbero subire ritardi di diverse settimane. Le tensioni si intensificano ulteriormente con le accuse reciproche sull’uso di armi chimiche, con l’Alto commissario dell’Unione Europea, Kaja Kallas, che ha sollevato preoccupazioni riguardo l’impiego di tali armi da parte delle forze russe.

Accuse reciproche sul fronte delle armi chimiche

Il generale russo Alexey Rtishchev, a capo delle truppe di protezione dalle armi nucleari, chimiche e biologiche, ha affermato che le forze ucraine hanno utilizzato agenti chimici in un bombardamento avvenuto l’8 luglio nella regione di Donetsk. Secondo il generale, dall’inizio del conflitto, sono stati registrati oltre 500 casi di impiego di agenti chimici da parte ucraina, tra cui cloroacetofenone e altre sostanze tossiche. Kaja Kallas ha citato fonti di intelligence dei servizi olandesi e tedeschi, parlando di 9.000 attacchi con armi chimiche da parte russa, un numero che sembra essere in aumento.

Invio dei missili Patriot e dichiarazioni politiche

Il cancelliere tedesco Friedrich Merz ha dichiarato che l’invio dei missili Patriot in Ucraina non avverrà in tempi brevi, ma potrebbe richiedere giorni o settimane. Durante un incontro a Londra con il premier britannico Keir Starmer, Merz ha confermato che il suo ministro della Difesa è in contatto con le autorità statunitensi per definire i dettagli della consegna, nonostante le affermazioni di Donald Trump riguardo la spedizione immediata dei missili.

Attacchi ucraini e bilancio delle vittime

Nella notte tra mercoledì e giovedì, la Russia ha segnalato uno dei più consistenti attacchi di droni da parte delle forze ucraine, con 122 droni intercettati, inclusi tre nella regione di Mosca. Nella regione di Belgorod, il governatore ha annunciato la morte di una donna, portando il bilancio totale a quattro morti e 17 feriti a causa degli attacchi ucraini nelle ultime 24 ore. D’altra parte, secondo le autorità ucraine, un attacco russo su un centro commerciale a Dobropillia ha causato quattro morti e 27 feriti.

Nuove nomine e accordi strategici

Il Parlamento ucraino ha confermato Yulia Svyrydenko come nuovo primo ministro, dopo la nomina da parte del presidente Volodymyr Zelensky. Svyrydenko ha ricoperto in precedenza il ruolo di vice primo ministro, giocando un ruolo cruciale nell’accordo con Washington per lo sfruttamento dei minerali ucraini. Zelensky ha anche menzionato un potenziale “mega accordo” con gli Stati Uniti nel settore degli armamenti, che prevede l’acquisto di droni ucraini testati in battaglia in cambio di armi.

Restituzione delle salme e adesione alla Corte penale internazionale

Infine, la Russia ha comunicato di aver restituito a Kiev le salme di 1.000 soldati caduti, portando il totale a circa 7.000. In un altro sviluppo significativo, l’Ucraina ha ufficialmente aderito alla Corte penale internazionale, diventando il 125esimo paese membro.

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