Il Venezuela potenzia le sue pattuglie navali e l’uso di droni contro gli Stati Uniti

Il Venezuela intensifica la sicurezza marittima con 15.000 soldati in risposta al dispiegamento di forze statunitensi nel Mar dei Caraibi, evidenziando le crescenti tensioni regionali.

Il Venezuela ha intensificato le sue operazioni di sicurezza marittima, implementando pattuglie navali, droni e imponenti navi militari all’interno delle sue acque territoriali. Questa decisione è stata presa in risposta al recente dispiegamento di forze statunitensi nel Mar dei Caraibi, come comunicato dal ministro della Difesa, Vladimir Padrino López, il 15 gennaio 2025.

Rafforzamento della sicurezza marittima

Il ministro Padrino López ha rivelato che circa 15.000 soldati sono stati mobilitati per monitorare fiumi e coste, con particolare attenzione alla regione del Catatumbo. Questo intervento ha come obiettivo principale quello di combattere narcoterroristi e organizzazioni legate al narcotraffico, un problema di crescente preoccupazione per il governo venezuelano. Le notizie riguardanti queste operazioni sono state riportate dai principali media nazionali, sottolineando l’urgenza della situazione.

Dispiegamento militare statunitense

Nel contesto di questa tensione, gli Stati Uniti hanno inviato tre cacciatorpediniere e un contingente di 4.000 Marines, con ulteriori rinforzi in arrivo. Tra le unità navali già presenti, figurano il cacciatorpediniere USS Lake Erie e il sottomarino nucleare USS Newport News, previsto per l’arrivo nella settimana successiva. Questa manovra militare è stata giustificata da Washington come un’operazione mirata a contrastare i cartelli del narcotraffico e altri gruppi definiti “narcoterroristi”.

Reazione del governo di Caracas

Il governo venezuelano ha manifestato la propria preoccupazione per la presenza del sottomarino nucleare, definendola “una grave minaccia alla pace e alla sicurezza regionale”. Caracas ha chiesto un ritiro immediato delle forze statunitensi e ha richiesto garanzie per evitare l’uso di armi nucleari. La posizione del governo di Nicolás Maduro si colloca all’interno di una più ampia strategia di resistenza contro la pressione esercitata dagli Stati Uniti, che considerano Maduro il leader del cartello de los Soles, un’organizzazione di narcotraffico.

Il dispiegamento navale statunitense nel Mar dei Caraibi non è solo una risposta alle attività criminali, ma anche un elemento chiave nella strategia di Washington per esercitare pressione su Caracas, evidenziando le tensioni geopolitiche che caratterizzano la regione.

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