Alimentare i pannelli solari anche durante la notte è l’ambizioso obiettivo della start-up californiana Reflect Orbital, che sta progettando una costellazione di 4.000 specchi spaziali. Questi specchi saranno in grado di riflettere la luce del Sole su aree specifiche della Terra. L’iniziativa ha suscitato preoccupazioni tra astronomi e ambientalisti, allarmati per le potenziali conseguenze dell’inquinamento luminoso sulla salute umana, sugli animali e sulle osservazioni astronomiche.
Progetto e lancio del satellite
Il progetto, annunciato nel 2024, sta ora prendendo forma, poiché Reflect Orbital ha presentato una domanda di licenza alla Federal Communications Commission (FCC) per lanciare nel aprile 2026 il primo satellite dimostrativo, denominato Earendil-1. Una volta in orbita, questo satellite avrà il compito di dispiegare uno specchio di 18 metri quadrati per dimostrare la sua capacità di dirigere la luce solare verso obiettivi terrestri.
Innovazione e opportunità
L’azienda, che nel mese di maggio ha ottenuto un contratto da 1,25 milioni di dollari nell’ambito del programma Small Business Innovation Research dell’Aeronautica Militare statunitense, sostiene che la sua costellazione di specchi sarà in grado di fornire luce su richiesta dopo il tramonto e prima dell’alba ai clienti paganti sulla Terra. Questo innovativo sistema potrebbe prolungare le ore diurne, permettendo la produzione di energia solare di notte, migliorando la crescita delle colture, sostituendo l’illuminazione urbana e fornendo illuminazione di emergenza in caso di calamità. Reflect Orbital ha dichiarato che il progetto ha suscitato un notevole interesse da parte di partner commerciali e governativi, avendo già ricevuto il finanziamento completo per la missione dimostrativa e registrato oltre 250.000 richieste di servizio.
Gestione delle preoccupazioni
Per affrontare le preoccupazioni sollevate dai critici, Reflect Orbital ha affermato di voler utilizzare la prima missione dimostrativa per limitare i potenziali effetti negativi della luce riflessa. Questa luce dovrebbe colpire un’area definita di 5 chilometri per un periodo di tempo limitato. Il riflesso sarà visibile dalla Terra come una stella luminosa in movimento, e l’area illuminata beneficerà di un tenue chiarore simile a quello generato dalla Luna.