Il presidente del Brasile, Luiz Inácio Lula da Silva, ha convocato una riunione di emergenza il 15 gennaio 2025, in risposta all’annuncio del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, riguardo all’imposizione di dazi del 50% sui prodotti brasiliani importati negli Stati Uniti. Questa decisione ha sollevato preoccupazioni significative all’interno del governo brasiliano, che teme ripercussioni economiche.
Discussione tra i leader
Durante l’incontro, Lula ha discusso la questione con il ministro delle Finanze, Fernando Haddad, il cancelliere Mauro Vieira e il vicepresidente brasiliano, Geraldo Alckmin. Alckmin ha espresso il suo disappunto riguardo a questa misura, affermando in un’intervista a Cnn Brasil che non vi è alcun motivo valido per giustificare l’aumento dei dazi, sottolineando come il Brasile non rappresenti un problema per l’economia statunitense. Ha descritto la decisione come “ingiusta” e potenzialmente dannosa anche per l’economia degli Stati Uniti.
Impatto dell’annuncio
L’annuncio di Trump è stato comunicato tramite una lettera pubblicata sul suo social network, Truth Social, in cui si specificava che i nuovi dazi sarebbero entrati in vigore a partire dal 1 agosto 2025. Questo sviluppo ha avuto un immediato impatto sul mercato valutario, con il dollaro che si è rafforzato rispetto al real brasiliano di oltre il 2,3%, evidenziando l’incertezza economica che circonda le relazioni commerciali tra i due paesi.
Valutazione delle misure di risposta
Il governo brasiliano sta ora valutando le possibili misure di risposta a questa decisione, mentre i funzionari si preparano a discutere ulteriormente le implicazioni di tali dazi sulle esportazioni e sull’economia nazionale. La situazione rimane tesa, con entrambi i lati che cercano di trovare una soluzione che possa evitare un’escalation delle tensioni commerciali.