Agenti della Polizia bolivariana del Venezuela hanno effettuato l’arresto dell’attivista Martha Lía Grajales il 5 agosto 2025, dopo che quest’ultima ha partecipato a una manifestazione di fronte alla sede delle Nazioni Unite a Caracas, in sostegno delle madri dei prigionieri politici. La Grajales è associata al collettivo di diritti umani SurGentes e si trovava tra le oltre 50 donne aggredite dai paramilitari chavisti, noti come collettivi, durante una veglia tenutasi davanti al Tribunale Superiore di Giustizia della capitale venezuelana.
Dettagli dell’evento
L’evento si è svolto per richiedere la liberazione di oltre 800 prigionieri politici, la maggior parte dei quali sono stati arrestati a seguito delle elezioni presidenziali tenutesi il 28 luglio 2024. La situazione è stata denunciata dall’organizzazione non governativa Provea, che ha utilizzato il proprio account ufficiale su X per comunicare l’accaduto.
Arresto e responsabilità dello Stato
Secondo quanto riportato, gli agenti hanno forzato Grajales a salire su un furgone grigio privo di targa, e al momento non si conosce la sua destinazione. Provea ha sottolineato che l’integrità e la vita dell’attivista sono ora nelle mani dello Stato venezuelano, che è stato ritenuto responsabile per la sua sicurezza.
Rivittimizzazione e violazioni dei diritti umani
L’organizzazione ha dichiarato: “Oggi è stata arrestata in modo arbitrario, dopo essere stata vittima e aver denunciato pubblicamente le aggressioni subite da lei e dalle madri dei prigionieri politici. Il ciclo della rivittimizzazione e dell’impunità non si ferma”. Questo arresto rappresenta un ulteriore episodio allarmante per i diritti umani in Venezuela, dove le violazioni sono diventate sempre più frequenti e sistematiche.
Preoccupazione internazionale
La situazione in Venezuela continua a suscitare preoccupazione a livello internazionale, con molte organizzazioni che chiedono un intervento per garantire il rispetto dei diritti umani e la liberazione dei prigionieri politici. Le manifestazioni e le proteste da parte di attivisti e cittadini sono un chiaro segno di un crescente malcontento nei confronti del governo attuale e delle sue politiche repressive.