Con una decisione unanime, la Corte costituzionale boliviana ha confermato il divieto per Evo Morales di tornare a ricoprire la carica di presidente del Bolivia, posizione che ha già occupato per tre mandati. Questa sentenza, ratificata da tutti e nove i membri della Corte, si basa su due precedenti sentenze che stabilivano i limiti alla rielezione, ma che ora hanno acquisito maggiore valore giuridico grazie a questa nuova pronuncia.
Decisione cruciale della corte
La decisione è stata emessa in un momento cruciale, a pochi giorni dalla scadenza per la registrazione dei candidati in vista delle elezioni del 17 agosto 2025. La Corte ha reso pubblica la sentenza proprio dopo che l’attuale presidente, Luis Arce, ha annunciato la sua intenzione di non partecipare alla competizione elettorale.
Controversie e contestazioni
La Corte costituzionale aveva già imposto, nel dicembre 2023, dei limiti alla rielezione per gli ex presidenti. Da quel momento, Morales ha più volte contestato questa decisione, considerandola incostituzionale e dichiarando di non avere intenzione di rispettarla. Anche in seguito a questa ultima sentenza, l’ex presidente ha ribadito la sua determinazione a candidarsi, affermando sui social: “Solo il popolo può chiedermi di desistere”. Morales ha governato il Paese dal 2006 al 2019, e la sua figura continua a suscitare dibattiti e controversie all’interno della politica boliviana.
Implicazioni per il futuro politico
La Corte ha quindi chiarito la sua posizione riguardo alla rielezione, stabilendo un precedente importante che potrebbe influenzare il panorama politico boliviano nei prossimi anni. La situazione si fa sempre più complessa, con Morales che continua a sfidare le istituzioni e a mantenere un forte sostegno tra i suoi seguaci.