La situazione a Gaza continua a deteriorarsi, con la Protezione Civile gestita da Hamas che ha riportato oggi, 15 gennaio 2025, un tragico bilancio di vittime a causa degli attacchi aerei israeliani. Secondo le dichiarazioni del portavoce Mahmud Bassal, almeno 33 persone hanno perso la vita, di cui oltre la metà erano bambini. Questo drammatico evento è avvenuto ad Al-Mawasi, nel sud della Striscia di Gaza, dove un attacco ha colpito diverse tende abitate da sfollati palestinesi.
Attacco aereo ad Al-mawasi
Il portavoce della Protezione Civile ha specificato che l’attacco aereo ha avuto luogo in un’area densamente popolata da rifugiati, evidenziando la vulnerabilità della popolazione civile in un contesto di conflitto prolungato. Le immagini e i resoconti dei testimoni parlano di un’operazione devastante che ha colpito le strutture temporanee dove molte famiglie cercano rifugio dalle violenze. Questo evento segna un ulteriore capitolo nel conflitto israelo-palestinese, che ha già causato un elevato numero di vittime nel corso degli ultimi mesi.
Le organizzazioni per i diritti umani hanno espresso preoccupazione per l’impatto degli attacchi aerei sulla popolazione civile, sottolineando la necessità di proteggere i civili in situazioni di conflitto. Con la guerra che infuria da 19 mesi, la vita quotidiana per i residenti di Gaza è diventata insostenibile, con mancanza di beni di prima necessità e assistenza sanitaria adeguata.
Missili lanciati contro l’aeroporto Ben Gurion
Nel frattempo, i ribelli Houthi, che operano dallo Yemen, hanno annunciato di aver lanciato due missili contro l’aeroporto Ben Gurion, il principale scalo aereo di Israele, situato vicino a Tel Aviv. Il portavoce militare del gruppo, Yahya Saree, ha confermato l’azione, affermando che uno dei missili è stato intercettato dalle forze di difesa israeliane (IDF). Saree ha dichiarato che gli attacchi proseguiranno fino alla fine dell'”assedio” su Gaza, evidenziando il sostegno iraniano al gruppo.
Questa escalation di tensione tra i ribelli e Israele si inserisce in un contesto più ampio di conflitti regionali e rappresenta un ulteriore aggravamento delle relazioni già tese nella regione. Le autorità israeliane hanno risposto a questa minaccia con misure di sicurezza rafforzate presso gli aeroporti e i punti strategici, mentre la comunità internazionale continua a monitorare la situazione con crescente preoccupazione.
Il conflitto in corso ha portato a una crisi umanitaria senza precedenti, con migliaia di persone costrette a fuggire dalle loro case e a vivere in condizioni precarie. La situazione rimane instabile, con la speranza di una soluzione pacifica che sembra ancora lontana.