Identificazione in 3D tramite Dna raccolto sulla scena del delitto

La tecnologia Difface rivoluziona l’identificazione forense, ricostruendo volti da Dna grazie all’intelligenza artificiale, promettendo un futuro più preciso nelle indagini criminali.

L’identificazione di un individuo sta per subire una trasformazione radicale grazie ai recenti sviluppi nel campo della genetica e dell’intelligenza artificiale. Nel 2025, un team di ricercatori guidato da Luonan Chen dell’Accademia Cinese delle Scienze ha presentato un innovativo modello di intelligenza artificiale denominato Difface, in grado di ricostruire l’aspetto di una persona partendo direttamente dal Dna rinvenuto sulla scena del crimine. Questa scoperta è stata pubblicata sulla rivista Advanced Science e rappresenta un passo avanti significativo rispetto ai metodi tradizionali, che si basavano principalmente sulla percezione visiva.

Un approccio innovativo all’identificazione

Il modello Difface è stato addestrato utilizzando un vasto campione di 9.674 individui, per i quali era disponibile il genoma. Il Dna funge da archivio informativo, contenendo dettagli cruciali come il colore degli occhi e la predisposizione a determinate malattie. Tuttavia, la ricerca ha dimostrato che variabili ambientali possono influenzare questi tratti, rendendo l’identificazione più complessa. Il team di Chen ha sviluppato una metodologia che combina diversi approcci analitici per generare un volto realistico a partire esclusivamente da dati genetici. Questo processo include anche la possibilità di proiettare l’aspetto di un individuo nel corso delle diverse età.

Il funzionamento del modello Difface

Difface ha dimostrato la capacità di identificare autonomamente relazioni tra gruppi di sequenze genetiche e caratteristiche fisiche, come la forma degli zigomi e del naso. Attraverso un processo di apprendimento che inizialmente si basa su tentativi ed errori, il modello ha migliorato progressivamente la sua precisione. Gli autori dello studio avvertono, tuttavia, che la tecnologia necessita di ulteriori perfezionamenti prima di poter essere utilizzata in ambito forense. L’obiettivo è che, in futuro, questo sistema possa fornire supporto nelle indagini quando sono disponibili solo tracce di Dna, rivoluzionando il modo in cui le autorità affrontano i casi di crimine.

La ricerca di Luonan Chen e del suo team rappresenta un passo significativo verso un futuro in cui la scienza forense potrà avvalersi di strumenti sempre più sofisticati, aumentando l’efficacia delle indagini e migliorando la capacità di identificare i colpevoli.

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