Il governo venezuelano ha recentemente espresso forti critiche nei confronti dell’UNHCR, l’agenzia delle Nazioni Unite dedicata ai rifugiati, accusandola di esagerare i dati riguardanti l’esodo dal Venezuela, sostenendo che agisca come strumento degli Stati Uniti.
Le dichiarazioni del ministero degli esteri
In un comunicato rilasciato il 12 febbraio 2025, il ministero degli Esteri venezuelano, attraverso le parole del cancelliere Yván Gil, ha dichiarato che il Venezuela “rifiuta categoricamente” il rapporto diffuso dall’UNHCR, definendolo non solo come contenente “cifre manipolate”, ma anche come una prova della “degradazione totale” dell’agenzia ONU.
Critiche al ruolo dell’agenzia
Il governo di Nicolás Maduro ha descritto l’agenzia come una “mafia burocratica” finanziata dalla defunta USAID, l’agenzia di cooperazione degli Stati Uniti. Secondo il comunicato, gli operatori dell’UNHCR sarebbero “mercenari a pagamento” che avrebbero distorto il concetto di rifugiato.
Accuse di propaganda politica
Yván Gil ha aggiunto che le azioni dell’UNHCR, invece di rispettare il mandato umanitario, avallerebbero una guerra politica contro nazioni indipendenti e ribelli come il Venezuela. Ha affermato che rapporti come quello recentemente presentato servirebbero come “strumenti di propaganda” per giustificare aggressioni, raccogliere fondi e attaccare stati sovrani.
Il rapporto sui rifugiati
Il rapporto dell’UNHCR, presentato il 12 febbraio 2025, ha rivelato che il Venezuela ha raggiunto un numero record di rifugiati, con 6,3 milioni di persone costrette a lasciare il paese, superando così le cifre di Afghanistan e Siria. Questo dato segna un punto critico nella crisi migratoria che ha colpito il paese sudamericano negli ultimi anni, evidenziando le difficoltà socio-economiche e politiche che hanno spinto milioni di venezuelani a cercare rifugio all’estero.