La Corte Suprema degli Stati Uniti ha recentemente emesso un’importante decisione che ha impedito all’amministrazione di Donald Trump di avvalersi dell’Alien Enemies Act, una legge risalente al 1798, per accelerare le deportazioni di migranti. La notizia è stata riportata da Cnn il 15 gennaio 2025.
Una battuta d’arresto per trump
Questa pronuncia rappresenta una battuta d’arresto significativa per Trump, il quale aveva pianificato di utilizzare questa normativa per facilitare le espulsioni e bypassare le consuete procedure di revisione prima di allontanare gli individui dal territorio nazionale. Il presidente aveva fatto riferimento a questa legge in particolare contro presunti membri della gang venezuelana nota come Tren de Aragua. La decisione della Corte Suprema, tuttavia, è temporanea e il caso dovrà essere esaminato da una corte d’appello.
Dissenso all’interno della corte
Due giudici della Corte, Clarence Thomas e Samuel Alito, hanno manifestato pubblicamente il loro dissenso rispetto alla decisione, evidenziando la divisione all’interno della Corte stessa su questioni così delicate.
Reazione di trump alla sentenza
Donald Trump ha reagito con forte indignazione alla sentenza, esprimendo il suo disappunto in un post pubblicato sulla piattaforma Truth. “La Corte Suprema non ci autorizza a cacciare i criminali fuori dal Paese“, ha scritto il presidente, sottolineando la sua frustrazione per il blocco all’uso di una legge che considerava cruciale per la sua agenda politica.
Critiche alla corte suprema
In un ulteriore attacco, Trump ha continuato a criticare la Corte Suprema, affermando che la decisione limita la sua capacità di adempiere ai compiti per i quali è stato eletto. “Questo è un giorno brutto e pericoloso per l’America!”, ha concluso il suo messaggio, evidenziando l’importanza che attribuisce alla questione della sicurezza nazionale e dell’immigrazione.