Lima rifiuta la riserva amazzonica per tutelare le tribù isolate

Il Parlamento del Perù respinge la proposta di riserva amazzonica Yavari Mirim, suscitando forti critiche da parte delle comunità indigene e preoccupazioni per i diritti umani.

Il 25 gennaio 2025, il Parlamento del Perù ha ufficialmente respinto la proposta di istituire la riserva amazzonica Yavari Mirim, situata nella regione di Loreto, nel nord-est del paese. Questo progetto era stato concepito per garantire la protezione di cinque tribù indigene che vivono in isolamento volontario lungo il confine con il Brasile. La decisione è stata presa con un voto di otto contrari e cinque favorevoli, suscitando forti reazioni da parte delle organizzazioni indigene locali.

Critiche alle decisioni del governo

Le associazioni rappresentative delle comunità indigene hanno criticato aspramente il voto, denunciando una “grave violazione dei diritti” e accusando il governo di favorire gli interessi delle aziende operanti nei settori del legno, del petrolio e delle miniere. La riserva, che avrebbe coperto un’area di 11.700 km quadrati, più grande della regione dell’Abruzzo, avrebbe offerto per la prima volta una protezione concreta a popolazioni vulnerabili a malattie e sfruttamento. Tra queste vi sono i Matses, che contano circa 3.300 membri, oltre ai Koruno e Marubo, con meno di 2.000 individui, che abitano nelle zone di confine tra Brasile e Perù, e i Remo (Isconahua).

Popoli indigeni incontattati

Secondo l’organizzazione Survival, in Perù si stima che esistano 20 popoli indigeni incontattati, tutti localizzati nelle aree più remote della foresta pluviale amazzonica. Queste comunità, a rischio di estinzione, avrebbero beneficiato enormemente della creazione della riserva, che mirava a preservare il loro habitat naturale.

Reazioni e sviluppi futuri

I sostenitori della decisione di non istituire la riserva sostengono che tale area protetta potrebbe ostacolare lo sviluppo economico della regione e affermano che non ci siano prove concrete della presenza di tribù isolate. Tuttavia, le organizzazioni indigene hanno già annunciato che intraprenderanno ulteriori azioni legali e hanno accusato il Parlamento di ignorare i propri obblighi internazionali in materia di protezione ambientale e diritti umani. La situazione rimane tesa e rappresenta un punto cruciale nella lotta per la salvaguardia delle culture indigene e dei loro territori in Perù.

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