Il procuratore generale Joseph Nocella Jr. ha comunicato al giudice Brian Cogan della Eastern District Court di New York di aver ritirato la richiesta di pena di morte nei confronti di Ismael Zambada García, noto come “el Mayo” Zambada, arrestato il 25 luglio 2024. Questa decisione segna un cambio significativo nel corso del processo legale che coinvolge uno dei principali esponenti del crimine organizzato.
Decisione del dipartimento di giustizia
Il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha deciso di non chiedere la pena capitale per Zambada, uno dei tre fondatori del Cartello di Sinaloa. Gli altri due fondatori sono Joaquín “el Chapo” Guzmán, già condannato all’ergastolo a New York, e Juan José Esparragoza Moreno, conosciuto come “el Azul”, di cui è stata dichiarata la “morte presunta” nel 2014.
Documento ufficiale e comunicazione
Nel documento ufficiale, firmato da Nocella Jr. e reso pubblico dal giornalista Keegan Hamilton, si afferma: “Il governo presenta rispettosamente questa lettera per informare la Corte e la difesa che il Procuratore Generale della Repubblica ha autorizzato e ordinato a questo Ufficio di non chiedere la pena di morte contro l’imputato Ismael Zambada García“. Questa comunicazione evidenzia un cambiamento significativo nella strategia legale del governo statunitense riguardo a uno dei narcotrafficanti più noti al mondo.
Reazioni alla decisione
L’avvocato di Zambada, Frank Perez, ha espresso il suo apprezzamento per la decisione del governo di non perseguire la pena di morte per il suo assistito. In un’intervista a Hamilton e alla CNN, Perez ha dichiarato che tale scelta “rappresenta un passo importante verso una risoluzione giusta ed equa”. La notizia ha suscitato reazioni diverse nel panorama legale e tra gli osservatori, evidenziando le complessità e le sfide legate alla lotta contro il narcotraffico e alla giustizia penale negli Stati Uniti.