Emanuele Ragnedda, l’imprenditore vitivinicolo di Arzachena, ha scelto di collaborare attivamente con le autorità durante l’interrogatorio avvenuto nel pomeriggio del 23 gennaio 2025 presso il tribunale di Tempio Pausania. Ragnedda, accusato dellomicidio e delloccultamento del corpo di Cinzia Pinna, una giovane donna di 33 anni originaria di Castelsardo, ha rilasciato dichiarazioni spontanee per circa due ore. La Pinna era scomparsa da Palau nella notte tra l’11 e il 12 settembre 2024. L’imprenditore si è presentato davanti alla giudice Marcella Pinna, assistito dal legale Luca Montella, e ha risposto anche alle domande del procuratore Gregorio Capasso e della pm Noemi Nencini.
L’interrogatorio e la custodia cautelare
L’interrogatorio di Ragnedda è stato descritto dal procuratore Capasso come “complesso e dettagliato”. Durante il colloquio, l’imprenditore ha fornito ulteriori informazioni e ha risposto a specifiche domande. La giudice ha confermato il fermo dell’imputato, firmando un’ordinanza di custodia cautelare che lo ha condotto nel carcere di Nuchis, dove si trova da ieri.
Disponibilità a chiarire la posizione
L’avvocato Montella ha sottolineato che il suo assistito ha mostrato disponibilità a chiarire ulteriormente la sua posizione, affermando che Ragnedda non ha nulla da nascondere. Il legale ha evidenziato lo sforzo dell’imprenditore nel ricostruire eventi che potrebbero essere stati rimossi dalla memoria a causa dellostress psicologico. Inoltre, Ragnedda ha dichiarato che un’altra persona coinvolta non ha responsabilità nel delitto.
Pensieri dell’imputato per la vittima
Il difensore ha anche riportato il pensiero dell’imputato per la vittima, evidenziando il suo rammarico per la situazione: “È una scelta che non avrei mai voluto fare, ma è la scelta peggiore che ho fatto. Mi dispiace per lei, per i suoi familiari e per i miei”, ha dichiarato Ragnedda.
Versione dell’imprenditore sul delitto
Secondo la versione fornita dall’imprenditore, Cinzia Pinna sarebbe stata uccisa durante un violento litigio avvenuto nella sua tenuta di ConcaEntosa, dopo una notte segnata dall’abuso di alcol e cocaina. Gli specialisti del Ris di Cagliari hanno rinvenuto numerose bottiglie vuote e tracce di polvere bianca, presumibilmente cocaina, nella residenza. Ragnedda ha affermato di aver agito per legittima difesa, sostenendo che la vittima lo avrebbe aggredito con un oggetto.
Tracce di sangue e autopsia
Il delitto si sarebbe consumato nel soggiorno dell’abitazione, dove sono state trovate evidenti tracce di sangue, principalmente sul divano, che l’imprenditore ha tentato di pulire. Al momento del ritrovamento, il corpo di Cinzia era nudo dalla vita in giù, indossando solo una maglietta. Parte dei suoi indumenti è stata rinvenuta all’interno del casolare, suggerendo la possibilità di un tentativo di approccio sessuale. Solo l’autopsia, la cui data deve ancora essere fissata, potrà stabilire se la vittima ha subito violenza.
Effetti personali da rintracciare
Resta da rintracciare parte degli effetti personali di Cinzia Pinna, in particolare il suo cellulare, che un’amica ha tentato di contattare fino alle 3 del mattino, senza successo, poiché risultava sempre spento.