Rebus regionali: i dossier vengono esaminati dai leader politici

I leader politici italiani si preparano per le elezioni regionali, con il centrodestra in cerca di candidati e il centrosinistra alle prese con veti interni e strategie complesse.

Per affrontare le sfide legate alle prossime elezioni regionali, i leader dei principali schieramenti politici italiani si preparano a discutere strategie e candidature. In particolare, il centrodestra è chiamato a completare le sue scelte in tre regioni cruciali: il Veneto, la Puglia e la Campania. Nel centrosinistra, la situazione si complica attorno alla figura di Antonio Decaro, sindaco di Bari, che rappresenta un nodo delicato da sciogliere.

Colloqui tra i leader

In vista di queste importanti decisioni, Giorgia Meloni, Antonio Tajani e Matteo Salvini potrebbero avviare colloqui già giovedì, prima o dopo il consiglio dei ministri. Al contempo, Elly Schlein, Giuseppe Conte, Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni si ritroveranno mercoledì sera sul palco del Monk, in occasione della festa di Avs, dove discuteranno delle posizioni da adottare. Tuttavia, si vocifera di una possibile riunione informale prima dell’evento ufficiale.

La campagna elettorale di Giani

Il 2 maggio 2025, Elly Schlein ha dato il via alla campagna elettorale di Eugenio Giani all’Isola d’Elba, esprimendo la convinzione che Giani sarà riconfermato presidente della Regione Toscana grazie al lavoro svolto negli anni e all’ampliamento della coalizione. Tuttavia, la segretaria del Partito Democratico si trova a dover affrontare un dilemma: il veto di Decaro sulle candidature di Michele Emiliano e Nichi Vendola al consiglio regionale.

Problemi interni al Partito Democratico

Se il primo veto potrebbe essere risolto internamente al Partito Democratico, il secondo presenta un problema politico con Avs, che non intende accettare imposizioni sulle proprie liste. Da giorni, le parti in causa sono in attesa di sviluppi. Il Pd sembra contare su Decaro per risolvere la questione con Vendola, mentre l’europarlamentare attende che il partito faccia un passo verso Emiliano, il quale, nel frattempo, è scomparso dalla scena. Vito Leccese, sindaco di Bari, ha commentato la situazione, sottolineando la complessità emersa rispetto a quanto inizialmente previsto.

Possibili ritiri e nuove candidature

Qualora non si raggiungesse un accordo, il rischio è che Decaro possa ritirarsi dalla competizione o, addirittura, candidarsi come indipendente. Questa eventualità rappresenterebbe un duro colpo per la coalizione, costretta a cercare un nuovo candidato, tra i quali circolano i nomi di Vendola e Francesco Boccia, capogruppo dem al Senato.

Strategie del centrodestra

Nel frattempo, a destra, i rappresentanti di Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia seguono con interesse le dinamiche delle candidature avversarie, sperando che eventuali errori possano rendere la Regione contendibile. Attualmente, non è stato ancora scelto un candidato per il centrodestra, anche se Mauro D’Attis è il nome più accreditato, con Marcello Gemmato di Fratelli d’Italia che si è fatto avanti.

Situazione in Veneto e Campania

Per quanto riguarda il Veneto, i meloniani potrebbero considerare un gesto di “generosità” nei confronti della Lega, in cambio di future compensazioni. Tra i nomi circolati, spiccano Alberto Stefani e Lorenzo Fontana. In Campania, invece, l’opzione Giosy Romano sembra perdere terreno, mentre Edmondo Cirielli e Mara Carfagna sono in lizza per la candidatura.

Polemiche in Calabria

Infine, in Calabria, la campagna elettorale è già accesa. Fratelli d’Italia ha criticato la possibile candidatura della professoressa Donatella Di Cesare a sostegno di Pasquale Tridico, richiamando un tweet controverso postato dalla filosofa dopo la morte dell’ex brigatista Barbara Balzerani. Fausto Orsomarso, senatore di Fratelli d’Italia, ha definito inaccettabile dare spazio a chi esprime ammirazione per i terroristi delle Brigate Rosse. Tridico ha risposto, esprimendo sorpresa per gli attacchi e difendendo Di Cesare come una filosofa pacifista e femminista. La polemica si è estesa anche al tema del reddito di dignità, con scambi di accuse tra Tridico e Roberto Occhiuto, presidente ricandidato.

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