Trump approva un’estensione di 90 giorni della tregua sui dazi con la Cina

Donald Trump estende la tregua tariffaria con la Cina di 90 giorni, evitando un aumento dei dazi e cercando di stabilizzare le relazioni commerciali tra le due potenze.

Donald Trump ha ufficialmente firmato un ordine esecutivo per estendere la tregua tariffaria con la Cina, come riportato dai media statunitensi il 2 ottobre 2025. La decisione arriva proprio nel giorno in cui era prevista la scadenza dell’accordo, inizialmente fissato per oggi, e prevede una proroga di 90 giorni.

Comunicazione del presidente

Il presidente americano ha comunicato la notizia tramite il suo profilo su Truth, affermando: “Ho appena firmato un ordine esecutivo che estenderà la sospensione dei dazi alla Cina per altri 90 giorni. Tutti gli altri elementi dell’accordo rimarranno invariati”. Questa mossa si inserisce in un contesto di negoziazioni complesse tra Pechino e Washington, in cui la scadenza imminente della tregua tariffaria rappresentava una potenziale fonte di tensione.

Impatto della proroga

La proroga dell’accordo consente di guadagnare tempo prezioso per entrambe le parti, in vista del picco delle importazioni legato al periodo natalizio. Senza questa estensione, i dazi statunitensi sui prodotti cinesi sarebbero aumentati fino al 145%, mentre le tariffe cinesi sui beni americani avrebbero toccato il 125%. Attualmente, le tariffe imposte dagli Stati Uniti sui prodotti cinesi si attestano al 30%, mentre quelle cinesi sui prodotti americani sono fissate al 10%.

Reazioni degli analisti

La decisione di Trump di prolungare la tregua tariffaria è stata accolta con interesse dagli analisti economici, che vedono in questo gesto un tentativo di stabilizzare le relazioni commerciali tra le due potenze. La questione tariffaria ha sempre avuto un impatto significativo sulle economie di entrambi i paesi e la proroga rappresenta un passo verso la ricerca di un accordo più duraturo.

Prospettive future

Il prossimo trimestre sarà cruciale per valutare se le due nazioni riusciranno a trovare un compromesso che soddisfi le esigenze reciproche e favorisca una ripresa economica.

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