Trump paragona il raid a Fordow all’attacco di Hiroshima, affermando che ha concluso la guerra

Trump rivendica il successo degli attacchi in Iran, nonostante un rapporto del Pentagono ne evidenzi l’inefficacia, mentre cresce la tensione con Teheran e la Russia.

Nonostante un rapporto preliminare dell’agenzia del Pentagono indichi l’inefficacia degli attacchi americani in Iran, Donald Trump ha deciso di rivendicare il successo delle operazioni militari. Durante una conferenza stampa tenutasi all’Aja il 2 dicembre 2025, insieme al segretario generale della NATO, Mark Rutte, il presidente ha paragonato il raid a Fordow a eventi storici drammatici come Hiroshima e Nagasaki, affermando che “ha messo fine alla guerra”. La sua reazione è stata alimentata dalle notizie diffuse da Cnn e New York Times, che hanno riportato l’analisi della Defense Intelligence Agency, la quale sostiene che gli attacchi abbiano danneggiato solo gli ingressi delle strutture nucleari, senza distruggerle completamente.

Le dichiarazioni del direttore della Cia

Il 2 dicembre, John Ratcliffe, direttore della Cia, ha affermato che “abbiamo raccolto prove che indicano che i siti nucleari dell’Iran sono stati devastati e ci vorranno anni per ricostruirli”. Ratcliffe, presente nella Situation Room con Trump durante l’attacco, ha fornito dettagli su informazioni provenienti da fonti storicamente affidabili, affermando che diversi impianti nucleari iraniani sono stati distrutti. Tuttavia, i dati suggeriscono che il programma nucleare dell’Iran potrebbe essere ritardato solo “di qualche mese” e non di “decenni”, contrariamente a quanto sostenuto dal presidente americano.

Le accuse di Trump ai media

Trump ha continuato a esprimere la sua frustrazione nei confronti dei media, definendo i giornalisti di Cnn e New York Times “malati, cattivi, feccia” e accusandoli di diffondere fake news per discreditare la sua presidenza e le forze armate americane. “Abbiamo raccolto ulteriori informazioni e abbiamo parlato con persone che hanno visto il sito, e il sito è stato cancellato!”, ha ribadito il presidente. Nel frattempo, il segretario alla Difesa, Pete Hegseth, ha annunciato l’apertura di un’inchiesta da parte dell’Fbi sulla fuga di notizie, sostenendo che si tratta di una manovra politica.

Prospettive di dialogo con l’Iran

Durante la conferenza stampa, Trump ha espresso fiducia nel fatto che “la guerra è finita” e ha dichiarato che sia Israele che Iran sono stanchi e non torneranno ad attaccarsi. Ha annunciato un incontro previsto con rappresentanti iraniani per la settimana successiva, sebbene non siano stati forniti dettagli su chi guiderà le delegazioni e dove si svolgeranno i colloqui. Il presidente ha abbassato le aspettative, affermando che l’obiettivo principale rimane quello di impedire a Teheran di sviluppare armi nucleari. Tuttavia, l’Iran ha mostrato segnali di resistenza, con il parlamento che ha votato per sospendere la cooperazione con l’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica.

Le reazioni dall’Iran e dalla Russia

Il presidente del parlamento iraniano, Mohammad Bagher Ghalibaf, ha criticato l’Aiea per non aver condannato l’attacco contro gli impianti nucleari iraniani, affermando che la credibilità dell’agenzia è stata compromessa. Ghalibaf ha annunciato che l’Organizzazione per l’Energia Atomica dell’Iran sospenderà la cooperazione con l’Aiea fino a quando la sicurezza degli impianti nucleari non sarà garantita. Dalla Russia, il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha dichiarato che l’operazione americana ha avuto conseguenze dirette e ha affermato che non ci sono dati realistici sui danni subiti dagli impianti. L’Iran, da parte sua, continua a sostenere che i siti nucleari sono stati gravemente danneggiati e minaccia di presentare un reclamo alle Nazioni Unite contro gli Stati Uniti.

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